L’episodio stamani, tra le ire dei pendolari. Testimoni riferiscono che un gruppo di richiedenti asilo sarebbe prima salito sul convoglio diretto a Campobasso senza biglietti e successivamente ne avrebbe impedito la partenza. All’origine del gesto la mancanza di soldi e di condizioni dignitose di vita. Necessario l’intervento dei carabinieri
VENAFRO. Sul treno senza biglietto, si rifiutavano di scendere causando disagi tra i passeggeri e il ritardo del convoglio.
Si tratta di un gruppo di immigrati determinati a inscenare una forma di protesta per lamentare la mancata ricezione dei soldi loro spettanti (il cosiddetto pocket money) e le cattive condizioni di vita loro riservate in un Cat del posto. E desiderosi – stando a quanto riferito da alcuni testimoni – di raggiungere la Prefettura di Isernia. Avevano con sé dei cartelli recanti le scritte: “Siamo uomini, non euro”, “Esseri umani, non business”.
L’episodio è accaduto stamani alla stazione di Venafro.
La situazione, in breve tempo, pare stesse degenerando, con i pendolari spazientiti dal ritardo che stava accumulando il convoglio.
Non essendo riuscito il capotreno a placare gli animi e a far desistere i passeggeri senza ticket dai loro intenti, si è reso necessario l’intervento dei carabinieri.
La protesta è continuata anche all’arrivo delle forze dell’ordine con il gruppo di immigrati che, sceso dal treno, si è posizionato sui binari impedendone la partenza.
Infine, dopo una mezz’ora di trattative la situazione è rientrata. Il convoglio ha ripreso il suo viaggio verso Campobasso, mentre i giovani richiedenti asilo sono stati ascoltati dai militari nella caserma di via Majella dove avrebbero chiesto il trasferimento in altra struttura. Il Cat in questione lamenterebbe, di contro, il mancato accreditamento dei fondi ministeriali. E il caso resta al vaglio degli organi competenti.
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