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La mafia entra in Molise con le elezioni: due procedimenti giudiziari, coinvolta la provincia di Isernia

La notizia rivelata ieri dal procuratore generale della Corte d’Appello di Campobasso durante la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario. Elevato il rischio infiltrazioni dei clan di ‘ndrangheta e di camorra, l’allarme resta alto sul fenomeno dilagante dello spaccio e del consumo di droga


CAMPOBASSO. Due procedimenti giudiziari aperti sui quali, fino a ieri, non è mai circolato nemmeno un sussurro. Ed è stato il procuratore generale Guido Rispoli, nel corso della consueta relazione di inaugurazione dell’Anno Giudiziario della Corte d’Appello di Campobasso, a darne notizia, pubblicata oggi sul quotidiano ‘Primo Piano Molise’ e nel pomeriggio rilanciata dall’Ansa.

Scambio elettorale politico mafioso, ai sensi dell’articolo 416 ter del Codice di procedura penale. Entrambi i procedimenti – come riportato dal quotidiano regionale e poi anche dall’agenzia di stampa – sarebbero legati a episodi di ‘voto di scambio’ avvenuti nella zona di Isernia, nello scorso anno.

Non filtra altro, non è possibile nemmeno contestualizzare questi ‘segnali’ inquietanti all’interno delle tornate elettorali della scorsa primavera, Politiche e Regionali, avvenute entrambi nella primavera. Le indagini sono ancora in corso, nessuno può e vuole andare oltre quanto dichiarato dal procuratore generale.

L’anno giudiziario quindi si apre con l’ulteriore certezza che i tempi dell’isola felice sono terminati da un bel po’.

Altissimo il rischio di infiltrazioni malavitose: certo, le numerose operazioni messe a segno negli ultimi mesi hanno restituito l’immagine di una terra esposta alle attenzioni di sodalizi criminali che entrano in gioco con lo spaccio di sostanze stupefacenti (ndrangheta e camorra soprattutto nella zona costiera), con il gioco d’azzardo (utilizzato per il riciclaggio di denaro sporco), con l’acquisizione di aziende in crisi che hanno bisogno di liquidità, soldi ‘maledetti’ di cui i clan possono disporre nell’immediatezza.

Lo spaccio e il consumo di droga toccano una soglia d’allarme mai vista prima: numeri da autentica emergenza di cui gli inquirenti e le forze dell’ordine sono ben consci. Un pericolo concreto, che si tocca con mano con i reati legati all’uso di sostanze stupefacenti (furti, rapine e maltrattamenti in famiglia su tutti).

Aumentano gli incidenti stradali legati all’abuso di droghe e alcol. Cresce il numero degli assuntori, troppo spesso minori che commettono crimini per riuscire a comperare la dose giornaliera.

La Magistratura è in prima linea, attenta a captare ogni segnale che possa essere il sintomo del ‘cancro’ che prova a distruggere la tranquillità, il tessuto sociale ed economico, le famiglie.

Massima attenzione anche nel contrasto ai fenomeni di radicalizzazione sui quali starebbe facendo luce un’altra inchiesta dopo la condanna dell’imam di Campomarino; nell’attivazione di ogni immediata azione contro i troppi episodi di stalking, le frodi informatiche e quei reati, contro il patrimonio oppure di violenza, legati a filo doppio con l’emergenza droga.

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