Il risultato reso possibile attraverso un progetto di valorizzazione ed internazionalizzazione dei tratturi molisani


di Marilena Ferrante

ROMA. Quando la ricchezza ambientale e culturale incontra i talenti e i campi di osservazione competenti allora si può avere un connubio di intenti e di passione. E’ quello che è successo tra Geaco srl, società molisana di servizi, che crede nella valorizzazione del territorio, delle tradizioni culturali e nel turismo “lento “e rispettoso dell’ambiente, ed Itria (Itinerari Turistici Religiosi Interculturali Accessibili, che ha fatto dell’accessibilità a 360°, del dialogo interreligioso e dell’interculturalità, la sua mission. L’accordo triennale per l’internazionalizzazione e la valorizzazione della Transumanza in chiave accessibile, interreligiosa ed interculturale è stato firmato dai Presidenti, rispettivamente di Itria, Dino Angelaccio, e di Geaco srl, Elviro Izzi.    

La partnership è stata presentata a Roma venerdì 4 gennaio 2019 nella Sinagoga Beth Shalom di Via Pozzo Pantaleo civico 52. Hanno partecipato Don Valerio Pennasso -Direttore dell’Ufficio Nazionale della CEI per i beni culturali e ecclesiastici e l’edilizia di culto, il Rabbino Emerito Umberto Piperno, Dino Angelaccio Presidente di Itria, Elviro Izzi e Vincenzo Di Stasio , Geaco srl. Ha moderato Romina Gobbo, giornalista di Avvenire e Famiglia Cristiana. I tratturi che vanno dall’Abruzzo alla Puglia, attraversando il Molise, ma che grazie a bracci collaterali, raggiungono Lazio, Campania e Basilicata, rimasti intatti nei millenni, saranno resi adeguati al fine di essere fruibili da chiunque indipendentemente da caratteristiche fisiche, linguistiche, anagrafiche, culturali o religiose. Come afferma Dino Angelaccio, Presidente di Itria: “La novità sta nel fatto che per la prima volta i progetti relativi allo sviluppo e valorizzazione dei Tratturi assumeranno i nostri elementi distintivi. I tratturi sono cammini della natura, nel mondo della pastorizia; hanno visto transitare esperienze, ricchezze, uomini e pecore, ma nello stesso tempo storie individuali e collettive.”

Geaco ha iniziato a lavorare ad un progetto di valorizzazione dei tratturi una decina di anni fa, con l’obiettivo di ricreare tracciati distinguibili sul territorio e far rinascere microeconomie locali: dall’agroalimentare locale al turismo. “Grazie al sodalizio con Itria- spiega Vincenzo Di Stasio di Geaco- vogliamo rivedere questo concetto di tratturo in chiave moderna e con un respiro internazionale. Le competenze del nostro partner ci consentono infatti di rendere totalmente accessibili queste “autostrade naturali, nelle quali si vanno ad intersecare tutti i cammini religiosi europei dal cammino di Santiago a quello di San Nicola, perché ovviamente i viandanti dell’epoca utilizzavano sentieri già esistenti. Il primo step sarà tracciare e digitalizzare questi tratturi partendo da un progetto-pilota che in investirà le due regioni più interessate ad queste vie: Molise e Abruzzo. Contemporaneamente vi sarà anche la valorizzazione del territorio dal punto di vista micro-economico. Con un’ambizione “glocal”, ovvero portare le eccellenze locali a livello globale”.

Ma il progetto è ben più ambizioso, perché contempla la realizzazione di una vera e propria rotta europea di questi sentieri. Da qui la richiesta all’Unesco che i tratturi vengano considerati Patrimonio dell’Umanità. Una volta a regime, i tratturi – che si intersecano con altri cammini religiosi, storico-culturali, ciclovie – si potranno percorrere a piedi, a cavallo, in bicicletta e, per chi vorrà fare un tuffo nel passato, sarà possibile affiancarsi ad un pastore con tanto di gregge al seguito. Tutto rigorosamente accessibile anche per persone con disabilità. Saranno valorizzati gli allevamenti, i mestieri contadini e i prodotti locali. Non solo. Un vero dialogo interreligioso parte dalla riscoperta delle comunità che hanno abitato un determinato luogo. Ecco allora che, nel territorio dell’Aquila e direttamente sul tratturo, è stato individuato come possibile hub di sviluppo interreligioso e interculturale, il borgo storico di Civitaretenga, comune di Navelli – una trentina di chilometri dall’Aquila -, che ospita un antico ghetto ebraico (affonda le radici tra il XII e il XV secolo), dichiarato di interesse culturale dalla Soprintendenza, e che sarà portato a nuova vita.

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