La proposta dem avrebbe durata a tempo, pari a 5 anni, ma Fanelli spiega: unico modo per evitare incostituzionalità. Primiani, per il Movimento, attacca: quando loro erano al governo, non vollero nemmeno la discussione in aula. E spiega: “Puntiamo a risparmiare milioni di euro eliminando la sostituzione dei consiglieri che diventano assessori”. Ma a conti fatti, per i molisani sarebbero 21 centesimi in più al mese. E per il 9 novembre, giorno del Consiglio, si preannuncia già lo scontro in aula
CAMPOBASSO. Tiene banco, e non poteva essere diversamente, la questione aperta con il botto dal Partito democratico, in un momento in cui la politica regionale sembra appiattita su due soli temi: il commissario ad acta che non c’è e il dibattito sull’abolizione dei fondi pubblici ai giornali.
Squarcia la nebbia quindi la proposta di legge dei consiglieri Facciolla e Fanelli che riporta l’attenzione su un tema sul quale il Movimento 5 Stelle ha messo il sigillo da sempre. L’abolizione dei vitalizi. Quelli degli ex (presidenti, assessori e consiglieri) visto che dal 2012 la normativa regionale li ha aboliti.
I due consiglieri del Pd, come è noto, con una mossa a sorpresa, hanno anticipato i portavoce del Movimento. La ‘querelle’ fra le due minoranze consiliari è servita, quindi. Sul punto già l’onorevole Antonio Federico aveva esplicitato il ‘pensiero a 5 stelle’: ora fanno i primi della classe, aveva detto da queste colonne, mentre nella scorsa legislatura non hanno nemmeno agevolato l’iter della nostra proposta di legge.
IL CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ. La proposta del Pd sui vitalizi (al momento unica visto che il Movimento ha annunciato che ne presenterà una propria a breve, mentre è ancora agli atti la normativa protocollata nel 2014, mai affrontata né in Commissione né in aula nel corso della passata legislatura) di fatto si sostanzia nel taglio degli assegni che al momento sono erogati in favore degli ex consiglieri (e in alcuni casi delle vedove). Un contributo di solidarietà che destinerà i fondi risparmiati a supportare le politiche sanitarie in tema di ticket e superticket. Ma il Pd aggiunge anche un altro tassello: il ricalcolo del sistema contributivo per quegli assegni che ancora non sono erogati (ma che lo saranno un domani quando i futuri ex consiglieri raggiungeranno i 55 anni di età, che è la soglia minima prevista per legge). In pratica, come spiega la consigliera dem Micaela Fanelli, “gli importi saranno ridotti, per cinque anni, con criteri di progressività per aliquote già stabilite”.
IL FATTORE TEMPO: SOLO 5 ANNI? Una proposta di legge, quella del Pd, che ha un ‘tempo’ già stabilito per dispiegare i suoi effetti. Cinque anni. E questo ‘particolare’ ha già creato qualche sussurro maligno ipotizzando chissà quale ‘retropensiero’. Un taglio solo per 5 anni, infatti, sembrerebbe una presa in giro. Ma la Fanelli sgombra il campo e chiarisce perché introdurre il fattore temporale nella proposta. “Dovevamo essere certi – queste le parole della consigliera – che una legge simile non venisse poi impugnata dalla Corte costituzionale e abbiamo fatto riferimento a normative simili, introdotte in regioni con un governo di centrosinistra, che hanno passato l’esame della legittimità. Occorrevano due requisiti: la durata del provvedimento, che è un contributo di solidarietà nei fatti, dunque un prelievo economico che serve a finanziare in questo caso le politiche sanitarie in favore dei cittadini. E, in seconda battuta, il ricalcolo degli assegni con il sistema contributivo: questi due elementi andavano equilibrati proprio per evitare che, ove mai tale proposta di legge dovesse passare, non fosse poi impugnata”.
