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Pd, congresso verso lo slittamento. ‘Colpa’ delle dimissioni di Martina

Si ipotizza di far coincidere gli appuntamenti stabiliti dal nazionale con quelli regionali. Tutto in ‘stand by’ fino al 17 novembre, giorno in cui si dovrebbe conoscere la data fissata per il ‘dopo Martina’. Se i tempi dovessero essere troppo lunghi e rischiosi per gli appuntamenti elettorali di maggio, il congresso regionale si terrà il 16 dicembre come già deciso.


CAMPOBASSO. Alla fine chi voleva che il congresso regionale del Partito Democratico tenesse conto della tempistica ‘nazionale’ è stato ascoltato.

Il 30 ottobre scorso, il Coordinamento Regionale del PD Molise, alla luce di quanto emerso dall’assemblea regionale dell’8 ottobre e della successiva riunione della Federazione di Isernia che aveva lanciato lo stesso messaggio, ha scelto di modificare il calendario del “Regolamento regionale per il Congresso”. Lo scenario nazionale, del resto, ha contribuito e non poco alla decisione sebbene lo stesso ‘direttorio’ si fosse riservato, in tempi non sospetti, la facoltà di far coincidere i decisivi appuntamenti del partito puntando così ad un maggiore coinvolgimento dell’elettorato.

Il Coordinamento Regionale, quindi, ha deliberato, “in seguito ai sopravvenuti avvenimenti politici nazionali, di rinviare la celebrazione del congresso regionale, così da celebrarlo unitamente a quello nazionale ove la convocazione dello stesso intervenga entro il 28 febbraio 2019, con conseguente ‘slittamento’ dei congressi territoriali per i quali viene comunque ribadita l’autonomia e la discrezionalità delle singole Federazioni e dei Circoli nella scelta delle date.”

Nei fatti, la tempistica nuova (e sempre eventuale al momento) si conoscerà il 17 novembre quando si terranno, a Roma, l’assemblea e la direzione nazionale: gli organismi di partito indicheranno la data delle primarie per l’elezione del nuovo segretario nazionale, che avverrà, presumibilmente, entro la prima metà di febbraio.

Quindi il Pd Molise ‘aspetta’ di conoscere il suo ‘giorno x’ rinviando il congresso – ma non sine die – in modo da celebrarlo in concomitanza con il nazionale. Sempre che non si vada troppo a lungo perché le elezioni amministrative, qui in regione, si avvicinano a grandi passi e di tempo per aspettare non ce ne è moltissimo.

“La scelta di ‘accorpare’ il congresso regionale a quello nazionale – spiegano in una nota i componenti del Coordinamento – se eventualmente così ravvicinati, è stata attentamente ponderata e condivisa, raccogliendo anche le indicazioni emerse in tale direzione dai Circoli e dalle Federazioni nel comune obiettivo di promuovere un forte rilancio del Partito sul territorio che dovrà avvenire attraverso un dibattito aperto e chiaro a livello politico-programmatico, da svilupparsi nei tempi e nei modi giusti, per garantire la più ampia partecipazione democratica possibile in tutte le fasi congressuali previste”.

Se invece si andrà molto oltre il termine del 28 febbraio 2019, allora in Molise resterà tutto come deciso in precedenza. E cioè il 16 dicembre per il congresso regionale e il 19 novembre come termine ultimo per il tesseramento.

In questa ipotesi, le ‘manifestazioni d’interesse’ al ruolo di segretario regionale del Pd si potranno presentare il 24 novembre. Un solo giorno nel quale, dalle 10 alle 20, si potrà ufficialmente avanzare la propria candidatura.

Tutto sarà deciso quindi il 17 novembre, quando a Roma si definiranno iter e tempistica degli appuntamenti del partito.

Sul ragionamento avviato circa la necessità di evitare, per il ruolo di segretario,  doppi ruoli e continuità con il recente passato, nulla è stato modificato anche perché le incompatibilità sono previste nello Statuto e quelle restano. Quindi, come già detto a margine dell’assemblea dell’8 ottobre quando in parecchi avanzarono questa richiesta, non ci sono motivi ostativi alla candidatura a segretario, ad esempio, di un consigliere regionale oppure di un assessore comunale.

“A livello politico, quello dei doppi ruoli è un tema sensibile” spiega con cortesia Ovidio Bontempo, componente del Coordinamento regionale del Pd Molise. E sull’identikit del futuro segretario la riflessione non può prescindere dallo scenario e dall’attualità politica.

“Le lacerazioni interne sono evidenti e sotto gli occhi di tutti, riuscire a fare sintesi e a individuare un candidato unitario sarebbe un segnale importante ma l’unità deriva da un ragionamento politico serio, condiviso, da un programma che evidenzi in maniera inequivocabile l’idea di partito che si vuole portare avanti e il percorso virtuoso che si intende affrontare”.

Nelle ‘segrete stanze’ si sta cercando questo candidato unitario, che sappia essere interprete delle difficoltà ma soprattutto abbia chiari gli obiettivi di un partito che, in pochi mesi, ha vissuto la sua stagione politica più devastante. In Italia come in Molise.

Si lavora per la sintesi ma, d’altro canto, la decisione in capo al ‘popolo’ del centrosinistra, per molti, resta la strada maestra per tornare a parlare alle persone attraverso il coinvolgimento che è il tassello che manca da troppo tempo.

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