HomeSenza categoriaLa 'guerra' nella Lega in Consiglio: Salvini salva Mazzuto ma la sfiducia...

La ‘guerra’ nella Lega in Consiglio: Salvini salva Mazzuto ma la sfiducia ha 10 voti, peseranno le assenze

In aula questa mattina, salvo sorprese, l’atto con il quale i consiglieri del Partito Democratico hanno bocciato l’operato dell’assessore del partito di Salvini al quale si sono aggiunte le due esponenti Calenda e Romagnuolo e i sei portavoce del Movimento 5 Stelle. Assente Massimiliano Scarabeo. Se la questione arriverà in aula (al momento il Consiglio non è nemmeno stato aperto) potrebbe finire 10 a 10. Ma sarebbe solo un atto politico, senza effetti sulla composizione della Giunta regionale posto che il potere di nomina e di revoca spetta solo al presidente Toma che, come ha dichiarato ieri, non ha alcun motivo per sfiduciare Mazzuto. Men che meno a soli tre mesi dal voto.


CAMPOBASSO. Consiglio regionale questa mattina in riunione con l’attenzione puntata alla mozione di sfiducia (che tecnicamente non esiste visto che questo ‘potere’ è solo ed esclusivamente appannaggio del governatore Toma)  che vede ‘sul banco degli imputati’ l’assessore Luigi Mazzuto.

Un atto politico, che porta la firma dei consiglieri del Partito Democratico al quale si aggiungono quelle delle due esponenti leghiste in Consiglio, Filomena Calenda e Aida Romagnuolo. E anche quelle dei sei portavoce del Movimento 5 Stelle per un totale di 10 voti, ove mai la mozione dovesse arrivare al vaglio dell’aula.

Si gioca sul filo di lana questa querelle tutta interna al partito di Matteo Salvini che però diventa un ottimo gancio per le opposizioni che potrebbero cominciare a ‘picconare’ questa maggioranza che tanto granitica non è.

mazzuto casa 2QUI LEGA. Un messaggio che la dice tutta sulla linea del partito del ‘capitano’, quello recapitato a Mena Calenda che recita più o meno così: non parlo con chi fa danni. Ci si sarebbe aspettato un deciso passo verso la ricomposizione della lacerazione che nella Lega (quella presente nelle istituzioni) esiste, ma non da ieri. Invece no, con una mossa assolutamente a favore dell’assessore Mazzuto, Matteo Salvini spazza via le posizioni di dissenso interno. I soliti beneinformati raccontano di passi di avvicinamento nei confronti delle due esponenti leghiste da parte di Fratelli d’Italia. Passi che sarebbero stati compiuti proprio da Giorgia Meloni. Prime mosse per rimodulare gli equilibri interni, visto che i ‘nuovi’ Fratelli d’Italia non hanno mai fatto mistero di voler avere ruoli di maggiore responsabilità (al momento, nella federazione Fitto-Meloni, in Consiglio regionale si contano 3 consiglieri che sono Pallante, Scarabeo e Iorio). Con un eventuale supporto di altri due voti, la faccenda per Toma potrebbe farsi abbastanza complicata. I soliti beneinformati escludono che comunque il passaggio possa avvenire in tempi brevi, ma ad ogni modo eventuali convergenze politiche potrebbero avvenire anche senza alcuna formalizzazione.

QUI TOMA. Il presidente della Regione ha chiuso la porta ad ogni eventuale modifica dell’esecutivo: non ha alcuna intenzione di sfiduciare Mazzuto poiché non vi sono motivi tali da spingerlo a prendere questa decisione che avrebbe ripercussioni, a pochi mesi dalle elezioni, sulla coalizione e sull’eventuale vittoria alle Amministrative, sulle quali il presidente punta e non poco. Lo ha dichiarato in maniera diretta e senza filtri.

QUI 5 STELLE. I sei portavoce sarebbero intenzionati a votare con le opposizioni l’atto di sfiducia, ove mai questo dovesse arrivare oggi in aula. Anche se si tratta, in buona sostanza, di beghe interne alla Lega, è evidente che possa trasformarsi in un primo colpo di piccone all’esecutivo regionale e anche alla maggioranza. Nel panorama politico locale non ci sono contratti di governo che tengano, le due forze politiche (5 Stelle e Lega) sono l’una contro l’altra e una mozione di sfiducia, che rischia di avere 10 voti a favore, è comunque una ‘mazzata’ per la maggioranza, che oggi potrebbe anche avere numeri risicati sui quali contare. Non è detto, infatti, che i consiglieri questa mattina in aula ci siano tutti.

LE ASSENZE. Strategiche o dovute a impegni vari, oggi in Aula qualche sedia potrebbe restare vuota. E questo potrebbe rappresentare un problema per la maggioranza posto che, dall’altra parte, i 10 sì alla sfiducia (che, è utile ribadire, non esiste né da regolamento né da Statuto) ci sarebbero quasi certamente (a meno di un ripensamento in zona Cesarini). Oggi, anche ‘esserci’ a Palazzo d’Aimmo rischia di avere una ulteriore valenza. Della serie, potevo non esserci invece voto e ‘ ti salvo’. Non tanto dalla sfiducia (che non pare avere i numeri per passare, al momento) quanto per la proiezione esterna di una maggioranza coesa, forte e senza tentennamenti. Al momento pare certa l’assenza del consigliere Scarabeo.

Unisciti al gruppo Whatsapp di isNews per restare aggiornato in tempo reale su tutte le notizie del nostro quotidiano online: salva il numero 3288234063, invia ISCRIVIMI e metti “mi piace” al nostro gruppo ufficiale

 

Più letti

Tra fede e tradizione Rionero celebra i santi Mariano e Giacomo

Il programma del 29 e  30 aprile RIONERO SANNITICO. Un culto antico quello che lega la comunità di Rionero Sannitico ai santi Mariano e Giacomo....
spot_img
spot_img
spot_img