20 Set 2021

Tre considerazioni sulle elezioni in Russia

Dopo il voto

Come era ampiamente previsto, il partito Russia Unita del presidente Vladimir Putin ha portato a casa una chiara vittoria nelle elezioni parlamentari conclusesi domenica 19 settembre. Definite le elezioni “meno libere nella storia della Federazione”, sono state accompagnate da chiari esempi di repressione del governo nei confronti di esponenti dell'opposizione e accuse di brogli elettorali diffusi. Russia Unita ha raccolto circa il 49% dei consensi ottenendo, nonostante il lieve calo dei consensi rispetto alle parlamentari del 2016, una supermaggioranza di due terzi dei 450 seggi nella Duma di Stato. Il Partito Comunista Russo (KPRF) ha ottenuto circa il 19% dei voti, un aumento considerevole rispetto al 13% del 2016. Il resto dei voti è stato suddiviso tra i partiti minori che generalmente supportano l'agenda legislativa di Putin, incluso “Popolo Nuovo”, partito di centro-destra liberale creato nel marzo del 2020. All’indomani del voto, dai risultati emergono chiaramente tre temi: l’aumento della repressione politica, un possibile nuovo ruolo per il KPFR e un margine di influenza sempre minore per l’Occidente.

 

Più repressione

Queste elezioni confermano che la formula del Cremlino per il paese resta invariata: la stabilità politica è mantenuta al prezzo di sempre più gravi limitazioni alle libertà politiche dei russi. Infatti, al di là dei brogli (offline e online) denunciati durante i tre giorni del voto, sono sempre di più e più stringenti gli ostacoli istituzionali ad un’effettiva e trasparente competizione politica. È noto che l’oppositore Alexei Navalny resta in carcere dopo aver subito un tentativo di avvelenamento la scorsa estate e che le organizzazioni legate a lui sono state messa fuori legge perché incluse nella lista di organizzazioni terroriste ed estremiste. Ma anche candidati di altri partiti, tra cui il “comunista capitalista” Pavel Grudinin, si sono visti negare la possibilità di candidarsi alle elezioni. Dmitry Gudkov, un ex parlamentare critico del Cremlino, ha lasciato la Russia a giugno, dicendo di aver subito pesanti pressioni dalle autorità e che sarebbe stato arrestato se fosse rimasto. Anche la copertura mediatica delle elezioni è stata fortemente squilibrata, dando voce principalmente al partito al potere. A questo si aggiunge la repressione nei confronti del giornalismo indipendente: negli ultimi mesi, le autorità hanno etichettato come  "agenti stranieri" quasi 50 giornalisti e media , un’etichetta applicata a gruppi, organizzazioni e individui che ricevono fondi dall'estero e che comporta limitazioni e il grave stigma di “nemici della nazione”.

 

Un nuovo (vecchio) sol dell’avvenire?

Il risultato del KPRF è potenzialmente significativo, ma resta da vedere se il partito sarà in grado di sfruttare al meglio questa “finestra d’opportunità”. Nonostante sia solitamente etichettato come parte dell’opposizione “sistemica”, il KPRF ha beneficiato del voto “intelligente” proprio perché percepito da Navalny come il partito d’opposizione più rilevante e, dunque, con maggiori possibilità di successo contro Russia Unita. Allo stesso tempo, i risultati positivi ottenuti in queste elezioni sono anche dovuti all'organizzazione capillare sul territorio, al malcontento dei russi per il peggioramento degli standard di vita e all'indignazione per la squalifica di Grudinin. Il potenziale, dunque, è notevole e il KPRF non è un partito monolitico; al contrario, esso sta attraversando una fase di cambiamento, in cui voci più giovani e progressiste sfidano sempre più l’anziano leader Gennady Zyuganov e premono per un imminente cambio di leadership. Questa competizione essenzialmente determinerà se e in quale misura il KPRF diventerà un partito di vera opposizione.

 

Tolleranza zero per le “interferenze esterne”

Sia gli Stati Uniti che l’Unione Europea hanno condannato i brogli e il clima di scarsa trasparenza che hanno caratterizzato le elezioni, non riconoscendo il voto avvenuto all’interno della penisola della Crimea annessa dalla Russia nel 2014. Tuttavia, al Cremlino, che ha invece lodato l’irreprensibilità del processo elettorale, interessa sempre meno garantire una parvenza di trasparenza agli occhi della comunità internazionale, investendo al contrario tutte le sue energie nel respingere "interferenze" esterne. Vasily Piskarev, capo di una commissione parlamentare incaricata di indagare sulle interferenze straniere negli affari interni della Russia, ha affermato voler prendere provvedimenti contro quasi due dozzine di organizzazioni straniere che operano in Russia, accusate di aver tentato di influenzare i risultati delle elezioni. L’assenza di osservatori OSCE, assenti dal voto russo per la prima volta in trent’anni, costituisce un altro esempio di questa tendenza. L’organizzazione ha dichiarato di aver rinunciato alla missione a causa delle eccessive pressioni e limitazioni imposte dalle autorità russe.

 

In questo contesto, quali sono le possibili conseguenze per l’Europa? Una volta assicurata una maggioranza sufficiente a garantire la stabilità politica, il Cremlino potrebbe sentirsi più "tranquillo" e disposto a dialogare con l'UE su temi di comune interesse, come il cambiamento climatico, cavallo di battaglia della diplomazia europea (e, sempre più, anche italiana). Allo stesso tempo, però, mancano una strategia credibile nel breve termine, una piattaforma ufficiale di dialogo a livello UE (dopo la sospensione del summit bilaterale UE-Russia nel 2014) e un'agenda comune. Anche quando gli interessi coincidono, le modalità per raggiungere gli stessi obiettivi appaiono spesso diverse. Certamente il Cremlino continuerà il dialogo bilaterale con gli stati membri che considera come i suoi principali partner, in primis la Germania. La cooperazione energetica ed economica con essi resta un obiettivo esistenziale per la Russia (soprattutto a causa della transizione verde, che pone delle sfide enormi all’economia russa). Il dialogo con Bruxelles, invece, continuerà a non rappresentare una priorità per Mosca.

Pubblicazioni

Vedi tutti

Eventi correlati

Calendario eventi
Not logged in
x