MILANO, INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO

“Le Procure sono sommerse da notizie di reato. Un numero troppo elevato di procedimenti ha preso la via del giudizio ordinario, quindi l’appello e il ricorso per Cassazione. E’ impossibile negare che parti del sistema processuale penale andrebbero ripensate”. Così la presidente della Corte d’Appello di Milano, Marina Anna Tavassi, nel suo discorso all’inaugurazione dell’anno giudiziario, alla presenza del sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone, del Giudice della Corte Costituzionale, Francesco Viganò, del ministro per i Beni Culturali, Alberto Bonisoli, del senatore Mario Monti e della senatrice Liliana Segre, del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, del presidente di Regione Lombardia, attilio Fontana.

Un discorso che ha toccato diversi punti e segnalato numerose criticità, alle quali, ha specificato, “Ci aspettiamo che nell’anno giudiziario in corso trovino finalmente una risposta adeguata”.
In apertura, la presidente ha ricordato la celebrazione domani della Giornata della Memoria, ringraziando la senatrice Liliana Segre, presente in Aula e affermando la sua importanza “affinchè si agisca con determinazione perchè l’odio razziale e le sopraffazioni non debbano mai più ripetersi”.

Tavassi si è concentrata anche sul tema della carenza di personale: “Siamo riusciti, presso la Corte d’Appello e il Distretto di Milano, a mantenere, e in alcuni casi a incrementare, i livelli positivi degli ultimi anni, nonostante le gravi carenze di organico, non solo per quanto riguarda il personale di magistratura, ma anche quello amministrativo”.

La presidente Tavassi ha voluto anche ricordare l’avvocato Antonio Montinaro, morto cadendo da una delle scale del Palazzo di Giustizia lo scorso 17 gennaio. Sul tema della sicurezza degli uffici, Tavassi è tornata nel corso del suo discorso, ammettendo che “nonostante i ripetuti solleciti rivolti al Ministero della Giustizia, non abbiamo ottenuto un progetto strutturale e i finanziamenti necessari per l’esecuzione di improcrastinabili lavori”.

Altro tema affrontato è stato quello del boom di richieste d’asilo: “Milano è pesantemente interessata da questa tipologia di procedimenti: in appello, siamo passati dai 291 procedimenti pendenti del 2016, ai 2.509 del giugno 2017, con un residuo, al termine dell’anno giudiziario, di 1.651 procedimenti pendenti che si conta di smaltire entro l’anno in corso”.

Una lunga parte del discorso è stata quindi dedicata alla lunghezza dei procedimenti e prescrizione. Sul primo fronte, la presidente vede “un lento miglioramento: nel 2012, i procedimenti civili e commerciali raggiungeva i 590 giorni, per scendere a 514 nel 2016. La media europea è tuttavia pari a 233 giorni”.

Sul piano della prescrizione, “nel 2018 i processi in cui si è dichiarata la prescrizione sono stati 364, molti dei quali ‘arrivati’ già prescritti, a fronte di 8.114 processi sopravvenuti” ha detto Tavassi, aggiungendo che “è interessante che circa l’83% delle estinzioni di reato per prescrizione sia dichiarata con decreto di archiviazione del gip”. Questo significa che “il tempo necessario a prescrivere, dunque, matura già in fase di indagini preliminari, mentre il restante 17% è diviso equamente tra primo e secondo grado”.

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