URICCHIO “UNIBA 1^ IN ITALIA CON MASTER DERADICALIZZAZIONE”

“Auspico che venga introdotta una legge che miri non solo alla repressione, ma anche al contrasto e alla radicalizzazione”. Così a Bari nel pomeriggio l’ex parlamentare e magistrato, Stefano Dambruoso che nell’aula magna ‘Aldo Cossu’ dell’Università ha presentato il suo libro ‘Jihad. La risposta italiana al terrorismo: le sanzioni e le inchieste giudiziarie’. “Un libro – ha spiegato Dambruoso – che si rivolge prevalentemente agli operatori del settore per migliorare la loro formazione. Un libro – ha continuato – che parla tecnicamente della materia pur avendo una casistica di case study che possono essere letti da tutti”. Dambruoso ha anche ricordato ai giornalisti di aver proposto nel 2015 una legge (Dambruoso Mancinelli) approvata dalla Camera nel 2017 per contrastare la radicalizzazione, “perché – ha spiegato – è il segmento parallelo rispetto alla repressione che deve essere sviluppata. Ho avuto il privilegio – ha sottolineato – di spendere gli ultimi cinque anni della mia vita professionale al servizio del Paese in Parlamento e come esperto della materia, sono stato relatore e proponente di una legge che è stata recepita nel 2015″.

“Normativa – ha spiegato Dambruoso – che venne introdotta anche per dare esito a una direttiva emanata con una certa urgenza dall’Unione Europea dopo i fatti di Charlie Hebdo nel gennaio del 2015. C’è un esaudimento del percorso della direttiva europea – ha ribadito – che in Italia ha visto questa normativa introdotta di cui sono stato relatore. In Italia – ha continuato – abbiamo una legge che ha introdotto nuove norme che hanno anticipato fortemente la soglia di punibilità consentendo di combattere la nuova forma di terrorismo che abbiamo conosciuto con l’Isis, ma questo – ha aggiunto – non basterà per annientare e privare di rischi il nostro Paese. Nel medio e lungo periodo – ha spiegato il magistrato – dobbiamo lavorare molto nelle scuole, nelle carceri e sul web. Questi – ha sottolineato – sono i tre settori sui cui la legge sul contrasto alla radicalizzazione aveva fatto riferimento e che purtroppo è rimasta non accolta nel bicameralismo che caratterizza il nostro Paese”.

L’augurio di Dambruoso è che “questo governo potrebbe proseguire le iniziative legislative di cui ero stato proponente”, anche perché “il fenomeno del terrorismo internazionale è stato combattuto, in parte debellato con l’abbattimento del califfato. Oggi il problema – ha spiegato – è legato ai reduci dei vari paesi che come Foreign Fighters avevano raggiunto quell’area. Molti europei andati lì per combattere stanno tornando. Questa – ha concluso – è una preoccupazione che fino ad oggi non è stata ancora risolta”. “E’ un peccato – ha detto l’onorevole e magistrato, Antonio Di Pietro, anche lui a Bari per la presentazione del libro – che quella proposta parlamentare che lui ha fatto per tenere ‘scansionato’ il territorio non sia stata approvata in quella legislatura. Mi auguro – ha concluso Di Pietro – che adesso questa nuova legislatura, al di là dei colori si occupi anche di questo fenomeno, del controllo, della prevenzione e della deradicalizzazione del territorio e del terrorismo”. Dal canto suo, anche l’Università di Bari si è attivata per affrontare la questione.

“L’Università di Bari – ha ricordato il marettore dell’Università, Antonio Uricchio – è stata la prima Università italiana a proporre ai propri studenti un percorso di studio in materia di deradicalizzazione con un master annuale particolarmente ricco e anche con presenze significative. Stiamo avviando – ha continuato – la seconda edizione del Master rendendola sempre più solida come esperienza e anche le collaborazione che sono nate, a cominciare – ha aggiunto – da quelle che lo stesso professor Dambruoso ci ha messo a disposizione, con la Scuola interforze di polizia, con le varie organizzazioni che contrastano il terrorismo e quelle – ha proseguito – che promuovono il dialogo anche interreligioso sono state particolarmente proficue. Un percorso – ha sottolineato – che quindi nel nostro Ateneo si è ulteriormente consolidato e ci ha consentito di proporre delle best practice che sono state anche acquisite nelle altre esperienze – ha concluso – sia nel mondo accademico che nel mondo scolastico”.

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