All'auditorium un Grillo autonomista Battute su mele e quartiere Albere «La politica? Mi farò lentamente da parte»

Si farà lentamente da parte, come annunciato, in modo che il Movimento 5 Stelle cammini sulle sue gambe. Invita gli indecisi a sostenere il cambiamento, attacca Berlusconi e annuncia la sua presenza a Catania, il 28 ottobre, per lanciare la volata al candidato pentastellato alle elezioni regionali siciliane del 5 novembre.

Beppe Grillo si è concesso alla stampa a margine del suo spettacolo «Fake», che ha portato all’Auditorium Santa Chiara di Trento circa 800 persone.

Non il tutto esaurito di qualche anno fa, quando riempiva i palazzetti, ma la partecipazione del pubblico c’è stata. Un Grillo più introspettivo, meno capo popolo, che in circa due ore di show ricorda la sua formazione, i momenti più significativi della carriera, le sue battaglie ambientaliste o contro il sistema dei derivati e della pubblicità.

Vecchi cavalli di battaglia mescolati all’attualità. Poca, pochissima politica. «La politica è qualcosa che permea tutto. Ogni azione: compri, vendi, ti muovi. A volte io dico delle cose e gli attivisti del Movimento magari mi riprendono perchè raccolgono firme perun’altra cosa.

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Però è il rischio che si deve correre, la mia essenza è l’umorismo e c’è da diffidare chi non ride mai. Io non mi prendo troppo sul serio: io che faccio il leader e vado con la cravatta in Parlamento, l’ho fatto, però con un pò di imbarazzo, perchè quando mi guardo dall’esterno io sono quello che vedi qui, adesso», ha detto Grillo rispondendo alle domande dei giornalisti poco dopo il termine dello spettacolo.   

Sul futuro del Movimento la strada sembra tracciata: «Abbiamo fatto una cosa bellissima con Casaleggio che adesso porteranno avanti i giovani. Io ci sono perché è giusto che io ci sia, perchè questa cosa è parte di me.

Abbiamo bisogno di un atto di fede per cambiare le cose. Per dimostrare cosa sarebbe l’Italia senza questa gente. Uno dei nostri primi obiettivi è il reddito di cittadinanza. Ci sono belle parole e contenuti che dobbiamo riprendere senza seguire più il passato».  

Durante lo spettacolo, parlando della Sicilia, aveva fatto riferimento al «ritorno del partito della mafia». Quando si chiede a Grillo di precisare, risponde: «Sono reminiscenze, poi anche la mafia è cambiata. Ci sono trasformazioni, dove ci sono i soldi loro arrivano. Ma non essendoci più una morale riconoscibile la gente non si stupisce più che arrivino sempre gli stessi, perché punti di riferimento nuovi non ce ne sono più. Dovevamo essere noi, probabilmente abbiamo sbagliato qualcosa nella comunicazione. Ma siamo noi il punto di riferimento del cambiamento. Non ce ne sono altri».

Poi un giudizio sul fatto che i sondaggi diano in vantaggio il centrodestra in Sicilia rispetto al Movimento 5 Stelle. «Può darsi. Noi stiamo combattendo con dei dopati. Come un atleta che deve fare una gara e sa che gli altri sono dopati e lui no. Se vinciamo la vittoria è tripla. Sarà una grandissima storia. Se non vinciamo vorrà dire che gli italiani avranno scelto. Ma noi dobbiamo combattere con quelli che, per non fare nulla, si creano un alibi dicendo “tanto non cambia niente, tanto siete tutti uguali”. Questo non è vero. Dicono questo per non fare nulla. E noi dobbiamo incidere lì».

Quindi rassicura: «Il 28 andrò a Catania, vediamo come, abbiamo bisogno di focalizzare un pò il messaggio. Ma stiamo andando bene, Cancelleri sta andando bene, Luigi Di Maio sta dando una mano molto bene, stanno girando». 

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E del Trentino che dice?

Nel suo show qualche battuta arriva. E ha parole buone per l'autonomia. Ma ne ha anche per il quartiere delle Albere, costruito da Renzo Piano (suo amico), trovato desolatamente vuoto. E sulla stagione disastrosa per le mele: «Ci compreremo quelle che sono in frigo da quattro anni».

«Chiudete le autostrade, isolatevi» ha insisistito con la sua solita voce stentorea e provocatoria. 

Lo spettacolo all'auditorium è iniziato pochi minuti dopo le 21. Lui in jeans e camicia blu; sul palco solo una sedia. «Vedete - scherza - non ho speso molto per allestirlo. In realtà è lo stesso spettacolo di sempre, ho cambiato solo il titolo». Vero solo in parte perché naturalmente l'attualità ha fatto capolino e a tratti è stata la spina dorsale di un discorso sorprendentemente con poca politica.

«Su di me hanno detto di tutto, anche che spargevo il morbillo per una cosa che avevo detto 15 anni fa, cioè che hanno fatto più gli idraulici, separando l'acqua dalla pipì, e il progresso tecnologico che i vaccini».

«L'ultima è che sono un bestemmiatore. Un giorno ho scritto sul mio blog, qualcuno è entrato, forse un hacker, ha scritto questa bestemmia, io l'ho tolta subito, ma i giornali hanno riportato la cosa per due giorni, scrivendola. Comunque quel post invece dei soliti 400.000 ha avuto il triplo dei clic, e questo significa aumentare il fatturato della pubblicità. Allora l'hacker me lo faccio da solo!».

 

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