In città scritte contro gli alpini: «Assassini» Blitz con lo spray alla sede delle Penne Nere

A pochi giorni dalla grande adunata nazionale delle Penne nere e a 100 anni dalla fine della Prima Guerra mondiale, la scritta apparsa venerdì notte appare come uno sfregio esteso all’intera comunità.

«Alpini assassini» è stato scritto con vernice rossa all’esterno della sede delle Penne nere in vicolo Benassuti.

Chi ha agito non si è fatto sentire: nessuno slogan scandito a voce alta e nulla che potesse attirare l’attenzione degli alpini che erano in sede per l’assemblea del gruppo di Trento. «Ci siamo accorti quando siamo usciti» spiega Paolo Frizzi, vicepresidente vicario, che ha avvisato subito il presidente Maurizio Pinamonti, a Trieste per la commemorazione delle vittime delle foibe. Ignoti hanno agito indicativamente tra le 19 e le 23.

La stessa sera, in una città blindata dalle forze dell’ordine, i militanti di CasaPound hanno celebrato le vittime delle foibe con una cerimonia alla targa di Largo Pigarelli, mentre una settantina di anarchici manifestavano contro i fascismi. Paolo Frizzi non vuole fare nessun collegamento tra la presenza in città di gruppi antagonisti e le scritte contro gli alpini. Ma il suo giudizio è duro: «Non abbiamo elementi per dire chi possa essere stato a fare ciò, ma di sicuro si tratta di uno squilibrato - spiega - uno squilibrato che, come i “leoni da tastiera”, preferisce affidarsi a questi sistemi per comunicare il suo disagio mentale. Ma se il responsabile delle scritte vuole farsi vivo, ci si può confrontare. A quanto pare non se la prende solamente con noi: nel vicolo sono comparse scritte anche contro CasaPound e tempo fa anche contro la polizia e contro il sindaco».

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