“Benedetto Petrone fa parte della memoria di Bari e della Puglia e ogni anno ricordare quei tempi bui serve a far sì che non ritornino più. Io credo che siano questi i momenti in cui noi, da un lato, dobbiamo saper raccontare la barbarie e l’assurdità del fascismo e, dall’altro, avere il coraggio di difendere i valori su cui è fondata la nostra democrazia. Abbiamo il dovere di ricordare. Ricordare è un modo per far tesoro del passato, ma è anche certamente un modo per costruire il futuro”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano in occasione del 41esimo anniversario dell’omicidio di Benedetto Petrone, il militante comunista ucciso a Bari nel 1977.

«Il decreto sicurezza segna una pagina orrenda per la storia di questo Paese, perché di fatto aggira l’articolo 10 della Costituzione sul diritto di asilo». Lo ha detto l’europarlamentare di Potere al Popolo Eleonora Forenza, che oggi partecipa a Bari alle manifestazioni organizzate in occasione del 41esimo anniversario dell’omicidio di Benedetto Petrone.
«Credo che questo Paese sia sprofondando molto velocemente in una pagina davvero pericolosa, in cui provvedimenti esplicitamente razzisti vengono spacciati come provvedimenti di buon senso e volti alla tutela della sicurezza. È un decreto repressivo razzista ed è davvero tragico che diventi legge». "Oggi questo anniversario - ha detto ancora Forenza parlando di Benedetto Petrone - ha una valenza in più che ci riporta drammaticamente nell’attualità di questa Europa e di questa città, in cui due mesi fa c'è stata una aggressione neofascista da parte di CasaPound» nei confronti di un gruppo di manifestanti tra i quali la stessa eurodeputata. Per Forenza il rischio populista in Europa «credo che si possa fermare ricostruendo l’antifascismo come valore diffuso e i valori che sono alla sua base, come l’antirazzismo».

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