Nel cosiddetto ghetto di Borgo Mezzanone, in cui questa mattina sono state abbattute 11 baracche, si consumerebbero delitti «anche lesivi della dignità umana», tra cui «prostituzione» e «caporalato». E’ quanto si legge nel decreto di sequestro preventivo del gip del Tribunale di Foggia, Manuela Castellabate, con il quale è stato disposto l'abbattimento di 11 manufatti abusivi nel ghetto, l’agglomerato sorto accanto al Cara che si trova a pochi chilometri da Foggia. 

Il gip precisa che è stata «riscontrata anche attività di prostituzione (presumibilmente con sfruttamento, essendo alcune donne prelevate e condotte da alcuni ragazzi apparentemente non profughi), nonché attività di caporalato, atteso che i caporali si recano presso quella zona per procacciate persone bisognose pronte a lavorare diverse ore al giorno come braccianti agricoli per pochi euro». 

«Giova evidenziare - aggiunge il gip - che nessuno dei manufatti» abbattuti «era destinato ad uso abitativo, trattandosi di opere in cui si svolgeva attività di prostituzione, attività di commercio in assenza di autorizzazioni, attività abusiva destinata allo smontaggio di veicoli». Una delle baracche abbattute era «adibita ad uso discoteca, e quattro strutture ad esso adiacenti» erano "destinate alla vendita abusiva di sostanze alcoliche». (Foto Maizzi)

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