Un mix subito esplosivo - elettoralmente - di professionalità di Publitalia, imprenditori, liberali e moderati in cerca di una nuova bandiera dopo il tracollo di Tangentopoli: Forza Italia, agli albori, nel 1994, è stata la casa dei moderati, dopo l’evaporazione del pentapartito, e il collante tra le istanze meridionali rappresentate dal Msi e quelle nordiste incarnate dalla Lega. Il partito azzurro celebrerà sabato a Roma i 25 anni dalla fondazione riunendo lo stato maggiore nel Palazzo dei Congressi alla presenza di Silvio Berlusconi.

In Puglia la storia forzista iniziò con un flop: la lista del proporzionale per le politiche del 27 marzo 1994 fu esclusa dalla commissione elettorale. E così saltarono le candidature di Vittorio Sgarbi, Miriam Pisani e Antonio Tajani, allora giornalista monarchico-conservatore de Il Giornale e portavoce di Berlusconi. «Ricompattammo in pochi mesi l’elettorato moderato, per dare al paese l’impulso per un ammodernamento dopo i noti fatti che avevano distrutto i partiti tradizionali. Berlusconi riunì l’elettorato più responsabile e stoppò la gioiosa macchina da guerra dei comunisti guidati da Achille Occhetto»: così ricorda quelle giornate Salvatore Mazzaracchio, quadro dirigente azzurro per vent’anni. In Puglia i primi parlamentari furono l’imprenditore Ninni Lorusso di Bari, il farmacista Francesco Maria Mele di Foggia, e Angelo Devicienti, medico di Mesagne. Nell’europarlamento fu eletto dalla Puglia il medico Guido Viceconte, a lungo luogotenente berlusconiano sul territorio. Era pugliese anche l’ideologo del progetto liberal-nazionale con la rivista Ideazione: tutto nasceva da Mimmo Mennitti, ex vicesegretario del Msi, poi sindaco di Brindisi. Uno dei primi fondatori di club a Bari fu l’imprenditore Vito Vasile.
Ninni Lorusso ricostruisce così come si ritrovò in lista al Senato nel collegio Molfetta-Terlizzi: «Non avevo mai fatto politica, mio padre era vicino alla destra e al Msi. Mi chiamò Piergiorgio Franci, coordinatore di Fi per il Sud, per offrirmi la candidatura, ma rifiutai. Poi fui contattato da Berlusconi in persona e decisi di scendere in campo. Tra i nostri sostenitori c’era l’imprenditore Luigi Lobuono. Pinuccio Tatarella mi accompagnò in tutte le sezioni del Msi del collegio… A Palazzo Madama ero seduto accanto a Massimo Zanetti, collega imprenditore del caffè. Berlusconi ha portato in politica davvero le istanze del mondo imprenditoriale e produttivo».

Guido Viceconte, a lungo parlamentare e coordinatore pugliese, adesso ha ripreso a fare il medico in Basilicata: «Berlusconi ha rappresentato una epopea irripetibile. Dopo Mussolini e De Gasperi, è stato il più importante statista italiano. Nel 1994 fondai il partito in Puglia dal nulla. La sede? In via Sparano a Bari, di fronte alla Chiesa di San Ferdinando. Dopo l’errore per inesperienza della lista cassata alle politiche, alle regionali del 1995 fummo il primo partito, superando An. Quando venne Berlusconi a Bari con la nave azzurra. la città si fermò: facemmo arrivare un esercito di calessi da Carbonara e gli sbandieratori da Oria… La storia gli riconoscerà il ruolo decisivo di aver fermato i comunisti nel 1994, affermando una visione liberale e riformista». Nel 1994 Francesco Paolo Sisto, ora deputato di Fi, votò «Fi come forza liberale, attenta alla tutela delle imprese. Adesso proseguiamo con Mauro D’Attis su quella via lungimirante tracciata da Berlusconi». «Sono stato un forzista da sempre. Il 27 marzo 1994 votai per il centrodestra. Il Cavaliere ha cambiato la politica italiana nella comunicazione, nei contenuti e nelle alleanze. Sabato lo saluteremo in una giornata che sarà una festa di popolo e democrazia», conclude l’ex deputato Rocco Palese.

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