BARI - Dal M5S ai Verdi. Una candidatura alle Europee che nasce dai «tradimenti ambientalisti» del mondo grillino. Racconta così la sua nuova avventura politica Loredana Ascenza Fasano (detta Marangolo), in lista con «Europa Verde».

Loredana, lei era una militante M5S fino a poco fa. Perché ha deciso di candidarsi con i Verdi?

«Sono stata attivista grillina negli ultimi 5 anni e ho condotto principalmente battaglie ambientaliste. Mi sono anche impegnata molto contro il referendum costituzionale organizzando a Bari e a Taranto, con l’aiuto di altri attivisti, eventi con il giudice Imposimato di cui sono diventata amica».

La battaglia che ha sentito di più?

«Quella contro il taglio degli ulivi, l’affare Xylella: qui ho ricevuto dal M5S il primo tradimento, ad aprile 2018, prima che si insediasse il governo e contro la volontà del garante Beppe Grillo. Poi sono stata delusa su Ilva, perché hanno lasciato l’immunità ambientale alla nuova proprietà, che potrebbe inquinare a piacimento senza poter essere perseguita penalmente. Infine il colpo finale su Tap: dopo una campagna elettorale contro il gasdotto, il M5S ha cambiato linea sottovalutando il lavoro tecnico svolto da molti attivisti No Tap».

Come si è congedata dal movimento?

«Ho scritto nel gruppo chiuso FB del Meetup di Bari che non condividevo le nuove politiche ambientali e non solo, del M5S. Sono uscita da tutti i gruppi grillini e ho scritto sul mio profilo che non li avrei votati né alle europee né alle amministrative».

Ora è con i Verdi.

«Una settimana fa sono stata contattata dai Verdi e mi hanno chiesto di candidarmi, perché cercavano l’ultima donna, una che avesse condotto battaglie ambientali. D’istinto ho rifiutato, poi mi hanno detto che in lista c’era anche Crocifisso Aloisio, salentino, compagno di battaglie, gli ho parlato e ho cambiato idea. Ho avuto il sostegno di tantissimi attivisti del M5S e anche da parte di alcuni portavoce nazionali».

La rottura con i pentastellati…

«Il M5S ha disatteso tutte le nostre battaglie ambientali. Sono in arrivo altri tre gasdotti in Italia, di cui due in Puglia e uno in Sicilia. I portavoce del M5S sono abituali solo ad effettuare comunicati, a cui non seguono azioni concrete per risolvere i problemi. Ho condotto personalmente una campagna per riaprire la fermata “Cecilia” della metropolitana di Bari, chiusa per più di un anno. I consiglieri regionali Laricchia e Trevisi hanno pubblicato comunicati di denuncia, ma senza successo. Ho chiesto poi conto della situazione all’assessore regionale Giannini e al governatore Emiliano, mandando sms ogni giorno, per una settimana, e subito dopo c’è stata l’autorizzazione che ha favorito l’apertura. Perché queste azioni non sono state compiute dai consiglieri regionali del M5S?».

Che obiettivo si pone con la sua candidatura?

«Vorrei essere eletta per fermare subito Tap e chiedere alla Ue di indirizzare fondi per l’affare Xylella per curare e bonificare la terra anziché sostituire i nostri meravigliosi alberi secolari con l’intensivo. E sarebbe solo l’inizio. In campagna elettorale spenderò solo 150 euro per i santini».

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