Non è stato un gesto eroico, ma un’azione sicuramente importante e determinante per evitare gravi e spiacevole conseguenze per la vita di una signora. È l’episodio che ha coinvolto un prete, don Massimo Serio, viceparroco della Parrocchia di San Paolo Apostolo, autore di un’operazione di soccorso in chiesa ad una signora di circa 70 anni, colpita da arresto cardiaco durante la messa. L’accaduto è di quelli da raccontare non certo per clamore e visibilità quanto per testimoniare la provvidenzialità di un intervento non semplice, dove l’accortezza dei particolari e la conoscenza delle proprie azioni sono stati elementi utili e decisivi.
A raccontare l’accaduto è lo stesso don Massimo: «Era iniziata la Messa, si era all’atto penitenziale, stava celebrando don Rino (Caporusso, il parroco, ndr), io stavo confessando. In quel momento si è avvertito un trambusto. Sono uscito dal confessionale e ho visto un gruppo di fedeli intorno ad una signora che era a terra. Mi sono lanciato al soccorso. Insieme a me tra i fedeli c’erano due dottoresse. Subito ci siamo accorti che la signora era priva di conoscenza, con assenza di respiro e assenza di polso radiale e carotideo, e quindi mi sono prodigato a farle un massaggio cardiaco. Nel frattempo è stato chiamato il 118 che è giunto dopo dieci minuti. I soccorritori sono intervenuti. Sul posto hanno prestato le cure e stabilizzato la signora, trasportandola poi in ospedale». Andata via l’ambulanza, la messa è proseguita, non senza lo sconcerto e il dispiacere dei presenti per l’accaduto. Dall’altare, don Rino ha esortato i fedeli ad una preghiera speciale per la signora. All’ospedale, la signora è stata sottoposta agli interventi necessari per rianimarla, in quanto si è venuti a conoscenza che aveva subito ben tre infarti. E a proposito, si è saputo che il massaggio cardiaco praticato da don Massimo, per tutto il tempo sino all’arrivo dei soccorsi, ha evitato che le coronarie si occludessero definitivamente. Praticamente il viceparroco di San Paolo è stato determinante nel soccorso alla signora.
L’episodio è avvenuto lo scorso 10 marzo: lecito chiedersi come mai solo dopo sei mesi sia stato divulgato? «Sinceramente - spiega don Massimo - abbiamo voluto aspettare che la signora si ristabilisse in quanto è stata presso un centro di riabilitazione neuro e cardiologica. Non mi sembrava opportuno fare cassa di risonanza mentre la signora era alle prese con i problemi che derivano dall’aver subito tre infarti». Uscita definitivamente dalla convalescenza, la signora è tornata lo scorso 5 settembre in parrocchia per ringraziare don Massimo e la coincidenza ha voluto che l’incontro avvenisse nel terzo anniversario di sacerdozio del prete. Tornando all’episodio, probabilmente ad aiutare don Massimo nell’opera di soccorso è stata anche la conoscenza derivante dall’aver frequentato la facoltà di Medicina e chirurgia dell’università di Bari prima che scegliesse di diventare prete, oltre ad essere stato un soccorritore di Croce rossa per diversi anni.

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