Si è conclusa poco fa la seconda fase dell’operazione per la demolizione degli insediamenti abusivi di Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia, dove gravitano più di un migliaio di immigrati. Le ruspe hanno abbattuto undici fabbricati dove si svolgevano traffici illegali. Lo si apprende da fonti del Viminale, secondo cui l’operazione si è conclusa senza problemi di ordine pubblico. Sono state impiegate più di 200 unità tra Forze dell’Ordine ed Esercito, con il coordinamento del prefetto di Foggia Massimo Mariani.
La prima fase dell’operazione era scattata un mese fa, con l'abbattimento di altre strutture abusive

Secondo quanto riferito dal decreto di sequestro preventivo del gip del Tribunale di Foggia, Manuela Castellabate, con il quale è stato disposto l'abbattimento di 11 manufatti abusivi nel ghetto, l’agglomerato sorto accanto al Cara che si trova a pochi chilometri da Foggia. Per il gip a Borgo Mezzanone si consumerebbero delitti «anche lesivi della dignità umana», tra cui «prostituzione» e «caporalato», precisando che è stata «riscontrata anche attività di prostituzione (presumibilmente con sfruttamento, essendo alcune donne prelevate e condotte da alcuni ragazzi apparentemente non profughi), nonché attività di caporalato, atteso che i caporali si recano presso quella zona per procacciate persone bisognose pronte a lavorare diverse ore al giorno come braccianti agricoli per pochi euro».
«Giova evidenziare - aggiunge il gip - che nessuno dei manufatti» abbattuti «era destinato ad uso abitativo, trattandosi di opere in cui si svolgeva attività di prostituzione, attività di commercio in assenza di autorizzazioni, attività abusiva destinata allo smontaggio di veicoli». Una delle baracche abbattute era «adibita ad uso discoteca, e quattro strutture ad esso adiacenti» erano "destinate alla vendita abusiva di sostanze alcoliche».

SALVINI: NON TOLLERIAMO DEGRADO - «Non tolleriamo illegalità e degrado: l'avevamo promesso e lo stiamo facendo a Foggia e nel resto d’Italia. Dalle parole ai fatti"- Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini, commentando l’abbattimento di baracche abusive nel ghetto di Borgo Mezzanone, l’agglomerato sorto accanto al Centro richiedenti asilo che si trova a pochi chilometri da Foggia.
È, informa il Viminale, «la seconda fase dell’operazione cominciata a febbraio con l’abbattimento di una discoteca abusiva, di una casa per incontri sessuali e di una officina illegale. Nell’area gravitano centinaia di immigrati: entro stasera finiranno le operazioni. Attualmente, nel Cara ci sono circa 135 ospiti. Nel 2017 erano addirittura circa 1.600. Nei dintorni è sorto il ghetto abusivo con un migliaio di immigrati».

IL PROCURATORE: HANNO BISOGNO DI CASE - Le baracche abusive costruite attorno alla ex pista di Borgo Mezzanone «dovranno essere abbattute, ora spetta agli organi competenti trovare una sistemazione abitativa per queste persone che costituiscono una risorsa indispensabile per l’economia della Provincia di Foggia a forte vocazione agricola». Lo sostiene il procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro nel corso di una conferenza stampa convocata dopo le operazioni di demolizione di 11 baracche situate all’interno del ghetto di Borgo Mezzanone, l’agglomerato abusivo sorto accanto al Cara, a pochi chilometri da Foggia. «Molti di questi abitanti che risiedono nel ghetto sono regolari e costituiscono una risorsa di lavoro assolutamente indispensabile per il nostro territorio - ha precisato Vaccaro. Ora inizia la stagione degli asparagi, poi ci sarà quella del pomodoro; insomma, questi migranti - afferma Vaccaro - costituiscono una forza lavoro indispensabile per il nostro territorio senza la quale il nostro prodotto non potrebbe essere neppure raccolto». Secondo il Procuratore Capo di Foggia oltre ad assicurare un tetto dignitoso ai residenti del ghetto, bisogna assicurare anche il trasporto sui luoghi di lavoro proprio al fine di evitare le stragi avvenute ad agosto scorso in cui morirono in due distinti incidenti stradali, ben 16 braccianti agricoli. «La ex pista - aggiunge - è un luogo dove si consumano numerosissimi reati che vanno dall’occupazione abusiva, alla discarica di rifiuti, allo spaccio di stupefacenti, allo sfruttamento della prostituzione. Ma è anche il serbatoio del caporalato». «I tempi per lo smantellamento definitivo della ex pista è difficile stabilirli - ha concluso - ma faremo il più presto possibile poter per evitare di arrivare al periodo clou della raccolta del pomodoro dove si passa dalle attuali mille presenze fino alle 4/5mila persone». 

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