Bari - In Puglia il suo ricorso presentato davanti al Tar ha bloccato la maxigara regionale per il servizio di lavanolo nelle Asl. In Campania, la Prefettura di Napoli ha disposto nei suoi confronti una interdittiva antimafia e, di conseguenza, è stata estromessa da una procedura per l’affidamento dello stesso tipo di servizio. Suona come un paradosso la parabola della «American Laundry», la società partenopea che ha bloccato la gara unica pugliese da 187 milioni di euro a seguito del ricorso che aveva presentato, nonostante non avesse neanche partecipato alla procedura. I giudici amministrativi pugliesi, come la «Gazzetta» ha già scritto, avevano dato ragione alla ditta annullando una clausola del bando emanato da Innovapuglia sulla base del capitolato predisposto dalla Asl di Bari. Parliamo del noleggio e del lavaggio di biancheria e materassi e del relativo trasporto, servizi finora svolti per la gran parte con contratti in proroga. L’effetto della decisione è stato il blocco della procedura, scaduta a gennaio.

Alla gara (che prevede un appalto di 5 anni, con opzione di proroga per altri due anni) erano stati ammessi quattro concorrenti: Servizi Italia, Adapta, Hospital Service e un raggruppamento guidato da Lavit. Tuttavia i napoletani di American Laundry (che nel 2016 hanno subito un sequestro da 22 milioni per imposte non pagate) hanno sostenuto (e i giudici baresi in primo grado sono stati dello stesso parere) che nel bando ci fosse una clausola troppo restrittiva, cioè la previsione che il trasporto della biancheria avvenisse con mezzi e personale proprio dell’appaltatore. Previsione irragionevole, secondo il Tar di Bari. Innovapuglia ha sostenuto a suo tempo che la società napoletana non avrebbe potuto comunque partecipare alla gara pugliese, essendo state accertate irregolarità contributive per 48 milioni di euro in un altro appalto campano, ma American Laundry ha dimostrato la sottoscrizione di una transazione fiscale.

Dunque, tutto bloccato in attesa che InnovaPuglia faccia appello al Consiglio di Stato. Ma adesso si scopre che la Prefettura di Napoli il 13 novembre scorso ha notificato proprio all’American Laundry una interdittiva antimafia. Con la conseguenza che la Soresa, Società regionale per la sanità campana, ha estromesso il raggruppamento di imprese che fa capo alla ditta napoletana da una procedura in quella Regione.

E nel frattempo il consigliere regionale grillino Mario Conca, che ha inviato l’esposto da cui è nata una istruttoria dell’Anac, torna a incalzare la Regione: «Annulli in autotutela la gara e ne predisponga un’altra suddivisa in più prezzi per le diverse aree, per non far sprecare soldi ai cittadini». [g. l.]

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