BARI - Le attività dei centri scommesse riconducibili a Tommy Parisi, il figlio cantante del boss del quartiere Japigia di Bari Savinuccio, non avrebbero alcuna relazione con la mafia. Il Tribunale del Riesame di Bari, pur confermando il carcere per il figlio del capo clan, ha parzialmente accolto il ricorso della difesa, escludendo l'aggravante mafiosa.

Tommy fu arrestato il 16 novembre scorso dopo due giorni di latitanza nell’ambito dell’indagine della Dda di Bari sulla presunta gestione di un giro si scommesse on line illegali che il 14 novembre ha portato in carcere altre 21 persone.

A Tommy Parisi, indagato per trasferimento fraudolento di beni con l’aggravante mafiosa, la Procura di Bari contesta di aver intestato fittiziamente a quattro prestanome altrettanti centri scommesse con sede a Bari e in provincia. I giudici del Riesame hanno condiviso la tesi difensiva, rappresentata dall’avvocato Nicola Lerario, sulla estraneità delle presunte attività imprenditoriali illecite rispetto a quelle del clan Parisi.

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