Il 2018 è stato un «annus horribilis» per il distretto di Bari, con riferimento all’arresto «di due magistrati per gravi fatti di corruzione commessi quando erano in servizio presso gli uffici giudiziari tranesi» e alla questione dell’edilizia giudiziaria, «una vergogna istituzionale di vent'anni, senza colpevoli, forse, ma in cui nessuno, o quasi, può dirsi del tutto innocente». Lo ha detto il presidente della Corte di Appello di Bari, Franco Cassano, nella relazione letta in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

Ma la giustizia barese versa in una situazione disastrosa: tour tra vetri rotti e ascensori fermi, le foto.

Cassano ha parlato di una «magistratura fragile, all’interno della quale, da Palermo a Catanzaro, da Trani a Roma, sembrano vacillare gli stessi aspetti etici e deontologici, sollevando il dubbio di una questione morale all’interno della corporazione, che concorre anch’esso a spiegare il livello di affidamento dei cittadini nei confronti del sistema giudiziario, mai così basso».
«Ferma la presunzione di non colpevolezza - ha detto Cassano riferendosi ai due ex magistrati di Trani, ora in servizio a Roma, Antonio Savasta e Michele Nardi - , esprimiamo gratitudine verso i colleghi salentini, perché sappiamo che solo dimostrando di saper fare pulizia al proprio interno,la magistratura può rimediare al turbamento e al sentimento di delegittimazione che fatti così gravi ingenerano nell’opinione pubblica». E poi l’annus horribilis dell’edilizia giudiziaria. «Bari, in particolare, - ha detto Cassano - con la sua tendopoli giudiziaria, divenuta famosa in tutta Europa». Il presidente della Corte d’Appello di Bari ha parlato di «mortificazione terribile», «nell’assenza della politica e dell’amministrazione, che non hanno voluto decidere. Anche per i veti di potenti interessi privati contrapposti». "Riteniamo sia tempo di chiedere alla classe dirigente e alla politica tutta di questa città - ha concluso Cassano - di sciogliere le ambiguità, dismettere le divisioni e la cura degli interessi privati, e di farsi portatrici dell’interesse generale. Una sede unica della giustizia dev'essere fatta».

LEGITTIMA DIFESA - «Sul tema della legittima difesa, vorrei solo manifestare qualche perplessità sull'inserimento dell’avverbio 'semprè, per giustificare una difesa domiciliare appunto sempre scriminata. La perplessità sorge per il rischio che, per tale via, si possa incoraggiare il ricorso alla detenzione di armi, senza che possano effettivamente aumentare le chances di tutela della incolumità domestica». «Sul terreno dei principi - ha rilevato Cassano - tale inserimento è destinato ad incidere sul paradigma della proporzione tra aggressione e difesa, e potrebbe aprire a forme incontrollate ed incontrollabili di presunta difesa legittima, con notevoli ricadute sul terreno dell’accertamento probatorio».

SICUREZZA - «Pare esserci abbondante materia di lavoro per la Corte Costituzionale» sulla «nuova normativa in materia di immigrazione». «Problematico - dice Cassano - si fa il giudizio a fronte delle novità che involgono i diritti fondamentali delle persone». «La nostra Costituzione - spiega - assicura allo straniero il diritto d’asilo. La Cassazione aveva indicato nella misura del permesso di soggiorno per ragioni umanitarie la soglia minima di attuazione del principio costituzionale. Il primo articolo del decreto sicurezza, invece, abroga la protezione umanitaria». «Il decreto, poi - ha proseguito - in evidente violazione degli articoli 24 e 27 della Costituzione, impone agli stranieri, per quanto non colpevoli sino a sentenza definitiva, l’obbligo di lasciare il territorio nazionale qualora siano sottoposti a procedimento penale, con evidente lesione dei diritti di difesa».

CORRUZIONE - La legge anticorruzione è «un intervento che meritava una più accurata e culturalmente orientata gestazione, che probabilmente avrebbe anche emendato la impresentabile etichetta di 'legge spazzacorrottì. I corrotti vanno individuati e puniti con fermezza, ma nessuno può essere 'spazzato' via». 
«Sembrano solo innocui e accattivanti slogan politici - dice Cassano - ma essi possono rivelarsi pericolosi, quando riversati nel processo, nelle mani del giudice etico, cioè del giudice che si ritiene investito della missione di giudicare e combattere interi fenomeni sociali, e che per raggiungere lo scopo è talvolta disposto persino a qualche disinvoltura sul rispetto delle regole processuali e di quelle deontologiche».
«Il compito del magistrato - conclude - non è quello di giudicare interi fenomeni sociali, e men che meno di giudicare uomini. Il compito del giudice è sempre e solo quello, di suo già terribile, di giudicare singoli specifici fatti umani».

I DATI - Dal primo luglio 2017 al 30 giugno 2018 i procedimenti relativi agli omicidi volontari nel distretto di Bari sono diminuiti, passando dai cento dell’anno precedente a 85. In particolare i femminicidi sono passati da 25 a 15. Sono alcuni dei dati più significativi presentati in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario nel distretto di Corte di Appello di Bari, che comprende i territori di Bari, Bat e Foggia. Nella relazione introduttiva, il presidente Franco Cassano ha evidenziato anche la diminuzione dei reati contro la pubblica amministrazione e delle lesioni colpose per incidenti sul lavoro, queste ultime più che dimezzate, passando da 607 a 302. Sono diminuiti anche i procedimenti per reati di terrorismo (da 26 a 20) ma sono aumentati quelli per tratta di persone (da 11 a 17), per pedofilia e pedopornografia (da 67 a 85) e di mafia (da 33 a 40). Stabile il numero dei reati commessi da cittadini stranieri, «ad eccezione dell’aumento vistoso» dice Cassano, di quelli commessi da stranieri nel circondario di Bari (da 2.367 a 2.798). In materia di terrorismo, il procuratore generale di Bari, Anna Maria Tosto, ha sottolineato le «inchieste di rilievo che hanno svelato l’operatività nel territorio foggiano di cosiddetti lupi solitari», e «hanno individuato componenti di cellule tra le più pericolose ed attrezzate del terrorismo facente capo all’Isis, quale quella cecena finora poco conosciuta in Italia», svelando «l'attività di indottrinamento e proselitismo nei confronti di minorenni».

SISTO (FI): GOVERNO NON RISPETTA DIRITTI DEI CITTADINI - “Il governo attacca a testa bassa la costituzione e i fondamenti della democrazia, proponendo una giustizia che non rispetta i diritti dei cittadini: pene accessorie eterne, pene principali sempre più gravi e processi senza fine, in un clima di vera e propria inquisizione”. Così l’on Francesco Paolo Sisto, durante il suo intervento di oggi in occasione dell’anno giudiziario. Se a ciò si aggiunge -ha proseguito- che c’è chi si fa beffa delle iniziative giudiziarie e cerca di annullare il parlamento, mandandolo in overbooking con iniziative pseudo popolari, il quadro è completo. Qualcuno, al governo per un patto scellerato , vorrebbe che il popolo -il “suo” popolo, magari della rete- fosse nemico delle istituzioni e lo aizza costantemente perché possano in breve essere annientate . Siamo in pericolo. È necessaria una forte coesione di avvocatura, magistratura, istituzioni anche religiose e portatrici di valori, perché si fermi una pericolosa deriva e si riaffermino i valori dei padri costituenti. Quanto a Bari, nel perdurante drammatico e avvilente quadro dell’edilizia giudiziaria, si tratta solo dell’ennesima e lampante dimostrazione di quanto il Sud sia lontano dagli obiettivi del governo. Dimenticato, mortificato e ignorato, il nostro Mezzogiorno è un vero e proprio peso per l’esecutivo giallo-verde. Ci batteremo -ha concluso Sisto- in ogni angolo di questa inaspettata giungla per combattere una barbarie priva di cultura, ma lucidissima. E, quindi, terribilmente pericolosa”.

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