Ci sono otto italiani tra le 157 vittime (149 passeggeri e 8 di equipaggio) del disastro aereo di questa mattina in Etiopia dove un Boeing 737 della Ethiopian Airlines è precipitato sei minuti dopo il decollo dall'aeroporto di Addia Abeba mentre era diretto a Nairobi. Lo schianto è avvenuto alle 8.44 locali, ad una cinquantina di chilometri a sud della capitale etiope.

I volontari della onlus bergamasca

Delle vittime italiane - i decessi sono stati confermato dalla Farnesina - tre persone (due uomini e una donna) appartengono a una onlus di Bergamo che opera nell'area. Si tratterebbe di Carlo Spini, 75 anni, della provincia di Arezzo ma residente a Pistoia, medico e presidente di Africa Tremila Onlus, associazione vicina a Confartigianato. Con lui la moglie, Gabriella Vigiani, anche lei aretina, e un altro bergamasco, il commercialista Matteo Ravasio. Africa Tremila che dal 1995 si occupa di programmi umanitari a breve e medio termine, elezione, formazione e impiego di volontari spontanei e attività di formazione in loco di cittadini dei Paesi in Via di Sviluppo.

L'assessore ai Beni culturali della Regione Sicilia

Nella lista dei 157 passeggeri figura anche l'assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, Sovrintendente del Mare della Regione. Tusa era diretto in Kenia, per un progetto dell’Unesco, dove era già stato nel Natale scorso insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d’Arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo. L'assessore Susa era diretto a Malindi, in Kenia, per una conferenza internazionale promossa dall’Unesco con la partecipazione di archeologi provenienti da tutto il mondo. 

Le tre giovani donne

Ci sono anche i nomi di Virginia Chimenti, 30 anni, romana, funzionaria del World Food Programme dell'Onu, Maria Pilar Bozzetti, 31 anni, anche lei romana, e Rosemary Mumbi nella lista degli 8 italiani che erano a bordo del volo.

Il presidente della Ong

Tra le vittime nel disastro aereo c'e' anche Paolo Dieci, residente a Roma, presidente della ong Cisp e rete LinK 2007, un' associazione di coordinamento consortile che raggruppa importanti Organizzazioni Non Governative italiane.

Un aereo nuovo di zecca (nella foto il sopralluogo nella zona del disastro)

Il pilota dell’aereo caduto in Etiopia aveva avuto l’autorizzazione a rientrare dopo avere segnalato dei problemi. Lo ha reso noto il ceo della Ethiopian Airlines Tewolde Gebremariam in conferenza stampa ad Addis Abeba. «I controlli e la manutenzione di routine non hanno mai rivelato alcun problema - ha sottolineato -. Era un aereo nuovo di zecca consegnato a novembre 2018».

Il comandante dell’aereo, Yared Getachew, aveva accumulato "più di 8.000 ore di volo» con una «lodevole prestazione» ed il suo vice, Ahmed Nur Mahammod, ne aveva 200, è scritto in un bollettino emesso dalla Compagnia aerea. Il velivolo «era tornato da Addis Abeba da Johannesburg stamattina» ed «era stato sottoposto a un primo rigoroso controllo di manutenzione il 4 febbraio» di quest’anno, riferisce ancora il testo.

Da dove vengono le vittime: le 35 nazionalità

Ecco la lista dei 35 Paesi di origine dei passeggeri vittime del disastro aereo in Etiopia fornita dal bollettino numero 3 dell’Ethiopian Airlines rilanciato con un tweet, confermando che le vittime sono state 157 (di cui 149 passeggeri e otto componenti dell’equipaggio).

32 Kenya, 18 Canada, 9 Etiopia, 8 Cina, 8 Italia, 8 Usa, 7 Francia, 7 Gran Bretagna, 6 Egitto, 5 Germania, 4 India, 4 Slovacchia, 3 Austria, 3 Russia, 3 Svezia, 2 Spagna, 2 Israele, 2 Marocco, 2 Polonia, 1 Belgio, 1 Gibuti, 1 Indonesia, 1 Irlanda, 1 Mozambico, 1 Norvegia, 1 Ruanda, 1 Arabia Saudita, 1 Sudan, 1 Somalia, 1 Serbia, 1 Togo, 1 Uganda, 1 Yemen, 1 Nepal, 1 Nigeria, 1 passaporto Onu.

Il Boeing 737 precipitato in Etiopia é del tipo «800MAX», lo stesso dell’aereo dell’indonesiana Lion Air che cadde il 29 ottobre scorso nel Mare di Java pochi minuti dopo il decollo causando la morte delle 189 persone a bordo.

LE PAROLE DI CORDOGLIO DEL PREMIER CONTE - «Oggi è un giorno di dolore. Nell'aereo della Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba vi erano anche nostri connazionali. Ci stringiamo tutti ai familiari delle vittime rivolgendo loro i nostri partecipi, commossi pensieri», scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

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