BARI -  Archiviata l'euforia per l'esito delle elezioni primarie   consumatesi due settimane fa alla Fiera del Levante, l'ex presidente dimissionario del consiglio comunale Pasquale Di Rella prova a fare sintesi con gli alleati al fine di individuare priorità e programma da presentare agli elettori. Il delicato compito   è affidato ad un gruppo di lavoro, composto dai rappresentanti delle liste, coordinato dall'ex deputato  Antonio Distaso.

La  supervisione spetta allo stesso  Di Rella in persona, che a breve dovrà affrontare il tema delle candidature da proporre alla presidenza dei Municipi, mentre appare prematuro  provare a delineare le figure dei possibili assessori, poiché di mezzo c'è ancora la  composizione definitiva delle liste e dei rispettivi capilista.
In particolare, nei giorni scorsi,  allo stesso candidato sindaco è toccato fare da «pompiere» per spegnere le prime polemiche su aspettative e presunti schemi spartitori nella determinazione dei candidati nelle ex Circoscrizioni, con la Lega che avanzerebbe la richiesta di due presidenze (ma non è esclusa una terza), mentre ne rimarrebbe una a testa per Forza Italia, Fratelli d'Italia-Direzione Italia e civiche di Di Rella. Fratelli d'ltalia invece propone una posizione  per ciascun partito, restando quindi l'ultima per le civiche. 

Da capire anche la questione sul vicesindaco, con i soliti bene informati a spifferare di un accordo pre-primarie legato all'esito stesso delle consultazioni, che premierebbe il secondo classificato ovvero  il leghista Fabio Romito, mentre un'altra parte della coalizione sembrerebbe non riconoscere l'intesa, ribadendo  la necessità di attendere l'esito delle urne a fine maggio.       
Divisioni e malumori però non tardano a manifestarsi. È la Lega, in particolare, a marcare le distanze e a sbattere la porta con il suo rappresentate, Enrico Balducci, che abbandona il tavolo di coalizione. Due le ragioni all'origine del disappunto: la proposta di utilizzare lo strumento delle primarie anche per i Municipi e, soprattutto, le tensioni che sarebbero emerse in sede di elaborazione programmatica. «Possiamo discutere su tutto - spiega Balducci raggiunto al telefono dalla "Gazzetta" - ma sui programmi noi non transigiamo. Su questo punto alcune posizioni e alcuni di toni di Forza Italia, e in particolare del consigliere Giuseppe Carrieri, non ci sono piaciuti. Se non arriverà un chiarimento, mercoledì la Lega non siederà al tavolo programmatico del centrodestra». Altra stoccata sulle primarie: «Siamo sempre stati favorevoli a questo metodo, come la storia recente dimostra - conclude - , e tuttavia non è possibile proporle per i Municipi. Tra un po' ci toccherà depositare le liste, non c'è tempo per realizzarle».

La coalizione al momento è composta dalle tre liste che fanno capo direttamente al candidato sindaco - Di Rella sindaco, Di Rella per Bari e Dipartimento sport -, da Forza Italia, primo supporter  dell'ex Pd, Lega (con Fabio Romito che sfoglia la margherita sul da farsi, dopo il secondo posto ottenuto nello spareggio interno del 24 febbraio) e Fratelli d'Italia e Direzione Italia. «Meloniani» e «Fittiani», a quanto pare daranno vita ad un'unica lista di cui faranno parte Filippo Melchiorre (forte degli oltre duemila voti ricevuti alle primarie) e gli altri consiglieri comunali, Michele Caradonna e Vicky De Martino.
In totale sono sei le liste a sostegno del principale sfidante del presidente nazionale dell'Anci, il sindaco uscente Antonio Decaro, Pd.

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