BARI - Le amministrative in Puglia? Saranno la «fiera delle liste civiche». La presentazione delle coalizioni per le comunali di Bari, Lecce e Foggia, evidenzia in maniera plastica come ai blocchi di partenza saranno in molti casi più i movimenti civici che i partiti tradizionali. Si conferma così una crisi di rappresentanza delle grandi organizzazioni partitiche nazionali, unita alla necessità di allargare la partecipazione alle elezioni attraverso un aumento esponenziale di candidature che avviene mediante le liste di territorio.

I numeri nelle tre città - A Foggia si presentano solo sette partiti tradizionali su sedici liste: ben cinque sono nel centrodestra (Udc, Fdi, Idea, Lega, Fi), poi c’è il Pd nel centrosinistra e il M5S. Le altre forze sono tutte legate a movimenti località: si va da Destinazione comune e Foggia vince, entrambe per Franco Landella del centrodestra, alle cinque per il progressista Cavaliere (Senso Civico dell’assessore regionale Leo Di Gioia, Foggia civica, Una città per cambiare a cui aderiscono i vendoliani, Foggia popolare dell’ex senatore Massimo Cassano, La città dei diritti. Poi c’è il candidato sindaco civico Giuseppe Pertosa con la sua Lista civica e Forza Foggia, e il candidato sindaco Giuseppe Mainiero con il movimento Foggia in testa,

A Lecce i partiti sono dieci su ventisette liste. Il centrodestra ha più sigle tradizionali: vanno da Fdi alla Lega, passando per Msi-Dn, Dc, Popolo della Famiglia, Fi e CasaPound. Il centrosinistra ha solo il Pd. Il M5S corre con un’unica lista, mentre il fronte con Adriana Poli Bortone sindaco ha Io-Sud e il Ms-Ft. Le altre diciassette liste sono tutte legate a esperimenti civici: per il centrodestra lista Congedo sindaco, Lecce Città del Mondo, Sentire civico di Gaetano Messuti, prima Lecce -Andare Oltre che mette insieme l’area vicina al senatore Roberto Marti con il movimento del sindaco di Nardò Pippi Mellone, L’altra Italia, Salento Europa; per il centrosinistra Le città pubblica, Civica, Noi per Lecce, Coscienza civica, Sveglia Lecce; per la Poli Bortone Movimento popolare Leccese, Azzurro popolare, Giovane Lecce, Movimento Regione Salento; per la sinistra radicale c’è Sinistra comune che appoggia il magistrato Mario Fiorella.

La contesa a Bari sarà ancora una volta con più civiche che partiti. Le sigle nazionali sono solo otto: Pd e Italia in Comune per Antonio Decaro; Lega, Fdi, Fi, Idea, Pli per Pasquale Di Rella, il M5S per Elisabetta Pani. Il “resto del mondo” ha estrazione legata ad associazionismo e cittadinanza attiva (e solo in parte a movimenti politici). Nel centrosinistra ci sono Avanti Decaro (vicina ai socialisti), Decaro per Bari, Decaro sindaco, Democratici e progressisti (vicina a Verdi e Art.1), Progetto Bari, Iniziativa democratica (dell’assessore regionale Alfonso Pisicchio), Sud al centro (della consigliera regionale Anita Maurodinoia), e Popolari per Bari (vicina a Puglia popolare di Cassano). Nel fronte conservatore ci sono Di Rella Sindaco, Di Rella per Bari, Sport per Bari, Riprendiamoci i futuro di Gino Cipriani. Civica è l’esperienza di Irma Melini, candidata sindaco con un movimento autonomo, mentre Bari città aperta che sostiene Sabino De Razza come primo cittadino, è vicina a movimenti e Rifondazione.

La contesa tra partiti e civiche, dopo la liturgia della presentazione delle liste, si misurerà il 26 maggio con percentuali ed eventuali eletti (potrebbero arrivare dopo il ballottaggio). Di sicuro però le realtà civiche proliferano e parafrasando Groucho Marx, i partiti non se la passano tanto bene.

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