LECCE - Polemiche e dimissioni nel direttivo provinciale di Forza Italia a Lecce: con una nota oggi hanno ufficializzato le dimissioni dall’esecutivo salentino ben nove dirigenti (Fernando Leone, Giuliana Coluccio, Giovanni Zecca, Cristian Sturdà, Ada Alibrando, Cosimo Leo, Bruno Corrado, Cesare Vernaleone e Francesca Tundo).

Le nuove diatribe interne seguono alle frizioni della coalizione di centrodestra: in un primo momento infatti i berlusconiani avevano proposto Adriana Poli Bortone come candidato sindaco senza passare dai gazebo, ma la proposta era stata bocciata dagli alleati (FdI, Direzione Italia e lega) che avevano invece avviato le procedure per le primarie che si terranno il 17 marzo. Nella consultazione popolare sono in pista Erio Congedo per FdI; Gaetano Messuti, civico più FI; e Mario Spagnolo per la Lega.
Nel documento in cui annunciano le dimissioni, i dirigenti azzurri accusano il segretario provinciale Paride Mazzotta di scarsa collegialità in merito alla decisione di partecipare alle primarie del centrodestra a Lecce nonché nel sostegno al candidato civico Messuti.

«Nell’ultima ed unica riunione del direttivo provinciale del 14 gennaio - spiegano - erano state prese all’unanimità delle decisioni che sono state completamente disattese». «Il segretario provinciale Paride Mazzotta - proseguono - ha dichiarato in un secondo momento e in modo assolutamente non veritiero che la decisione di aderire alle consultazioni primarie, per la scelta del candidato sindaco di Lecce, era stata presa in modo unanime. Nulla di più falso».

«Anche la decisione di sostenere l’avvocato Messuti alle consultazioni primarie, spacciata da Mazzotta come frutto di una scelta unanime del direttivo - concludono - non è stata affatto una scelta collegiale»

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