«Per un islam nazionale, contro ogni estremismo e marginalizzazione». È il musulmano pugliese Cristian Karim Benvenuto (di Lecce) a lanciare, con una intervista a ofcs.report, una associazione che riunisca tutti i musulmani sovranisti, al fine di dare un orizzonte italiano alle varie comunità presenti sui territori. Il progetto è portato avanti anche da Omar Camiletti, ex portavoce della Grande Moschea di Roma: il riferimento intellettuale di questa area è Pietrangelo Buttafuoco, scrittore e artista sciita.

Benvenuto, salentino, già presidente del dipartimento regionale per le politiche migratorie per la Puglia di Fratelli d’Italia, sostiene che si commette un errore «nell’identificare il musulmano come un cittadino di origine straniera e automaticamente votante a sinistra». E aggiunge una riflessione culturale che lo avvicina alle posizioni identitarie salviniane: «Un cittadino di fede musulmana non dovrebbe aderire a ideologie che vogliono disintegrare la tradizione della famiglia, specialmente quando si parla di coppie gay, coppie di fatto, utero in affitto, teorie gender e così via. Ovviamente, sempre nel massimo rispetto delle scelte altrui, pur non condividendole».

Benvenuto, già promotore del quotidiano digitale dailymuslim.it inoltre mette in guardia dalla islamofobia latente nelle destre italiane: «Diventa difficile dialogare con chi si ostina a vedere l'Islam e i musulmani non come un alleato naturale, ma come nemico e causa della decadenza italiana, nonostante ci dichiariamo di destra, fieri del nostro retaggio e della nostra italianità»'.

Ecco dunque una categoria politica, «il musulmano sovranista», il cui copyright è di Omar Camiletti: «Il movimento che ho contribuito a fondare - puntualizza ancora Benvenuto - insieme a molti amici ma anche, voglio ribadirlo, grazie a una notevole presenza femminile, é l'Associazione Nazionale Musulmani Italiani che si pone come obiettivo la promozione della cultura e delle radici italiane per dare voce a una realtà spesso trascurata: i musulmani italiani autoctoni e i ragazzi di seconda generazione che possono dare un contributo fondamentale alla nostra società civile».

«Il mio punto di vista - argomenta il salentino - è che spesso e volentieri si sbaglia ad identificare il musulmano con luoghi comuni che lo catalogano tra i progressisti. La realtà è ben diversa e molto più complessa».

Intanto ieri il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha fornito i numeri della presenza dell’associazionismo musulmano in Italia: nel paese di sono 1.382 sodalizi culturali islamici, di cui 44 di origine salafita, «più intransigenti e radicali, sui quali c'è un attento monitoraggio». Tra queste sigle, ha specificato Salvini, 1.161 sono di origine sunnita e 1.068 sono utilizzate anche come luoghi di preghiera. La maggioranza, 840, si trovano al nord, altre 262 sono al centro e 279 al sud.

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