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Giovedì 28 Marzo 2024 | 15:24

Nel quartiere Santa Rosa

Lecce, l'appello del parroco: «Aumentano i poveri da sfamare non fateci pagare la Tari»

 

Don Damiano Madaro si rivolge ai consiglieri comunali: «Sono arrivati a 60 gli ospiti alla nostra mensa»

Redazione Lecce

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Redazione Lecce

07 Dicembre 2022

Lecce, l'appello del parroco: «Aumentano i poveri da sfamare non fateci pagare la Tari»

LECCE - La congiuntura non è certo favorevole: l’uno-due pandemia crisi economica ha assestato un duro colpo. E a risentirne sono specialmente le famiglie. Secondo la vulgata generalista, soprattutto quelle straniere. Secondo don Damiano Madaro, parroco della chiesa di Santa Rosa, intervenuto in commissione Servizi sociali, ieri, specie quelle leccesi. «La pandemia ha creato tanti problemi e quelli che prima non erano poveri oggi lo sono - ha detto - Sono extracomunitari in percentuale minore, la maggioranza è costituita da famiglie leccesi con bassissimo reddito».

Due numeri, significativi: la parrocchia di Santa Rosa prima della pandemia distribuiva 38 pacchi di viveri. Oggi ne distribuisce 103 ogni 15 giorni. In aumento anche i cittadini che usufruiscono del servizio mensa: da 38 a 60. «E questo solo nel quartiere Santa Rosa. La spia che si accende e che rimanda a una situazione di povertà generalizzata», puntualizza il parroco.

Don Damiano Madaro parla con voce greve. E tira in ballo anche l’amministrazione comunale, alla quale chiede provvedimenti incisivi e urgenti, perché la benevolenza dei parrocchiani non è più sufficiente. «Io dico sempre che il poco dei tanti fa il molto con il quale noi possiamo dare da mangiare a tanta gente», spiega. Ora la situazione è diversa. «Ormai le persone vengono a bussare in chiesa per le bollette - fa sapere - Io mostro quelle della mia parrocchia, l’ultima 2200 euro. E non perché faccia messe solenni».

Non basta neppure il bonus promesso dalla Cei alle parrocchie con servizio mensa: i costi per mantenerlo arrivano a 35mila euro l’anno, ammonisce il prete, che dipinge una crisi trasversale, ora in capo anche alle parrocchie. Da qui l’appello a smetterla con i proclami altisonanti, per votarsi al pragmatismo. «Cosa può fare l’amministrazione? Almeno non gravateci di tasse - è l’appello - Quelle che sono tasse comunali: trovate il modo di non farcele pagare». Tra tutte, il dito è puntato sulla Tari, perché, dice don Damiano, «con 2mila euro di Tari io dò da mangiare venti giorni».

In commissione si ascolta con attenzione, poi si promette: ci sarà una seduta congiunta tra Servizi sociali e Bilancio alla presenza dell’assessore ai Tributi Christian Gnoni. Con la rassicurazione del presidente della commissione, Alessandro Costantini Dal Sant, che la volontà di sostenere la chiesa è bipartisan e incontra per di più un addentellato normativo: il comma 660 art. 1 della l. 147 del 2013 che dà la possibilità ai Comuni, attraverso il regolamento comunale, di prevedere alcune esenzioni rispetto agli immobili.

Sul resto si vedrà, dalla proposta di creare una brochure che indichi i luoghi in cui si garantiscono i servizi in città alla richiesta di ripristinare una Commissione che si riunisca periodicamente alla presenza dei parroci. A verbale anche la proposta della consigliera Adriana Poli Bortone: donare il gettone presenza del mese di dicembre alle parrocchie: «Noi consiglieri possiamo fare almeno questo regalino di Natale. Non credo che ci impoveriamo. Non è un fatto retorico, è retorico parlare a vuoto di solidarietà».

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