TARANTO - Una trentina di manifestanti del gruppo Taranto antifascista questa sera ha contestato i candidati di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo per il collegio Sud: Caio Giulio Cesare Mussolini, manager d’azienda, già al centro di polemiche social per via della sua parentela con il Duce, e Marcello Gemmato, parlamentare di Fdi, già coordinatore regionale del partito. All’esterno del ristorante in cui stava avvenendo la presentazione dei candidati, è stato srotolato uno striscione con la scritta «Mio nonno resisteva sulla montagna, il tuo fuggiva nel camion», si è cantato «Bella ciao» e sono stati scanditi slogan antifascisti.

Un simpatizzante di FdI, secondo quanto denunciato da Gioventù nazionale, sarebbe stato colpito con un pugno da un manifestante, che gli avrebbe fatto cadere gli occhiali. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Digos. I partecipanti all’iniziativa sono stati costretti a uscire, sotto scorta, da un ingresso secondario. All’evento pubblico, organizzato da Gioventù Nazionale e dal coordinamento cittadino di FdI, che ha avviato la campagna elettorale del partito in terra ionica, hanno partecipato anche la deputata tarantina Ylenjia Lucaselli, i coordinatori provinciale e cittadino di FdI Giandomenico Pilolli e Franco Vitanza e il dirigente di Gioventù Nazionale Andrea Piepoli. 

GEMMATO (FDI): CONTESTAZIONE ANACRONISTICA - «A Taranto oggi abbiamo assistito alla violenza anacronistica di ragazzi dei centri sociali che contestavano la nostra presenza. Nel rispetto della democrazia che loro stessi declamano, ci siamo sentiti urlare contro 'Uccidere un fascista non è reatò, in pieno 2019». Lo dichiara Marcello Gemmato, candidato di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo per il collegio Sud, che ha subito, al pari dell’altro candidato Caio Mussolini, una dura contestazione a Taranto, a margine di una iniziativa elettorale in un ristorante cittadino.
«Spiace - aggiunge Gemmato - che questa gente anziché partecipare al nostro convegno per (eventualmente) confrontarsi sui contenuti e sui programmi che proponiamo, abbia preferito scagliarsi contro un partecipante finito poi in ospedale con una ferita al labbro. È quanto di più anacronistico io abbia visto nel mio percorso politico».

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