«Si apre una nuova pagina per Taranto. Il 24 giugno torneremo in città per incontrare ancora una volta i tarantini e continuare il percorso avviato insieme un mese fa». Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in audizione in commissione Ambiente alla Camera sull'apertura del riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per l’ex Ilva. «E' un dovere procedere al riesame - osserva Costa - lo dobbiamo ai cittadini e ai lavoratori. Abbiamo accolto con favore l’istanza del sindaco, con il quale il rapporto di collaborazione è costante e proficuo». Il ministro parla di un timing con scadenze precise; e in base ai risultati si procederà a rivalutare l’Aia, eventualmente fissando più adeguate condizioni di esercizio».

OBIETTIVO ZERO EMISSIONI ENTRO IL 2050 - ArcelorMittal ha pubblicato oggi il suo primo Climate Action report in cui annuncia l’obiettivo di ridurre significativamente le emissioni di C02 a livello globale e di raggiungere zero emissioni in Europa entro il 2050. Per realizzare questo obiettivo, l’Azienda sta definendo una roadmap strategica collegata sia all’evoluzione delle politiche pubbliche che agli sviluppi in materia di tecnologie ad emissione ridotta per il settore siderurgico. «Un obiettivo per il 2030 - precisa la multinazionale dell’acciaio in una nota - verrà fissato nel 2020, sostituendo l’attuale target dell’Azienda che prevede una riduzione dell’impronta di carbonio dell’8% entro il 2020, fissato nel 2007». Il report spiega in dettaglio le sfide e le opportunità future per il settore siderurgico, i percorsi tecnologici plausibili che l’Azienda sta considerando, così come il suo punto di vista sulle politiche ambientali necessarie al nostro settore per poter raggiungere gli obiettivi contenuti nell’Accordo di Parigi. «Riteniamo che sia possibile per l’industria siderurgica - ha dichiarato Lakshmi Mittal, presidente e CEO di ArcelorMittal - raggiungere obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio in linea con l’Accordo di Parigi. Ci stiamo impegnando per ottenere questo risultato e stiamo attivamente testando diverse tecnologie per la produzione di acciaio a basse emissioni di carbonio. Per realizzare queste aspirazioni avranno un ruolo centrale delle politiche di sostegno che garantiscano condizioni di parità a livello globale, accesso a un’adeguata energia pulita a prezzi competitivi e accesso ai finanziamenti. Il settore delle energie - ha aggiunto - Lakshmi Mittal - ha fatto passi da gigante nel favorire un cammino verso la riduzione delle emissioni attraverso politiche di sostegno. Siamo fiduciosi che lo stesso possa valere per l’acciaio».«Un obiettivo per il 2030 - precisa la multinazionale dell’acciaio in una nota - verrà fissato nel 2020, sostituendo l’attuale target dell’Azienda che prevede una riduzione dell’impronta di carbonio dell’8% entro il 2020, fissato nel 2007». Il report spiega in dettaglio le sfide e le opportunità future per il settore siderurgico, i percorsi tecnologici plausibili che l’Azienda sta considerando, così come il suo punto di vista sulle politiche ambientali necessarie al nostro settore per poter raggiungere gli obiettivi contenuti nell’Accordo di Parigi. «Riteniamo che sia possibile per l’industria siderurgica - ha dichiarato Lakshmi Mittal, presidente e CEO di ArcelorMittal - raggiungere obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio in linea con l’Accordo di Parigi. Ci stiamo impegnando per ottenere questo risultato e stiamo attivamente testando diverse tecnologie per la produzione di acciaio a basse emissioni di carbonio. Per realizzare queste aspirazioni avranno un ruolo centrale delle politiche di sostegno che garantiscano condizioni di parità a livello globale, accesso a un’adeguata energia pulita a prezzi competitivi e accesso ai finanziamenti. Il settore delle energie - ha aggiunto - Lakshmi Mittal - ha fatto passi da gigante nel favorire un cammino verso la riduzione delle emissioni attraverso politiche di sostegno. Siamo fiduciosi che lo stesso possa valere per l’acciaio».

LE PAROLE DI ARCELOR MITTAL - «Come ArcelorMittal abbiamo firmato un contratto nell’ambito di un quadro normativo chiaro. Dobbiamo andare avanti con la certezza che questo quadro di legge ci sia. Ma siamo sempre aperti al dialogo, a collaborare in maniera trasparente». Lo ha detto in un incontro con i giornalisti a Taranto Mattheiu Jehl, amministratore delegato di ArcelorMittal Italia, commentando la decisione del ministro dell’Ambiente Sergio Costa di firmare un decreto per riesaminare l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per lo stabilimento siderurgico. «Dal momento - ha aggiunto Jehl - che c'è una Vds, valutazione del danno sanitario, siamo impegnati a collaborare su questo aspetto. Siamo peraltro il sito più monitorato d’Europa. Tutti i giorni c'è una discussione con l’Arpa, una discussione con l’Asl, con il Ministero dell’Ambiente, e sono contento di questo. Vogliamo mostrare a tutti il lavoro che facciamo, non abbiamo nulla da coprire. Del resto, lo stesso ministro Costa ha evidenziato nel suo intervento l’impegno che stiamo profondendo come ArcelorMittal». «Non abbiamo mai pensato che ci sia un concetto di immunità generico su tutto quello che facciamo. C'è un principio fondamentale nel quadro normativo: noi siamo qui per trovare soluzioni ai problemi del passato ma non possiamo essere responsabili per i problemi che arrivano dal passato», ha sottolineato a Taranto Mattheiu Jehl. «Questo - ha aggiunto - è il messaggio, nè di più nè di meno. La continuità per noi è importante. La certezza normativa è fondamentale. Non si possono cambiare continuamente le regole. Il piano ambientale è pensato per trovare soluzioni ai problemi del passato. Ogni giorno ci sono mille persone che lavorano solo per questo, per trovare soluzioni». «Quello per lo stabilimento siderurgico di Taranto è il piano ambientale più ambizioso al mondo. Un piano ambientale così non è mai stato fatto». «A fine piano ambientale - ha spiegato - ve ne renderete conto. Non è uno slogan. Si interverrà su tutti i tipi di emissioni, sull'aria, sull'acqua. Ogni cosa è studiata nei minimi dettagli».

LA REPLICA DI MELUCCI - «Apprendo dalla stampa che l'attuale gestore» dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto «avrebbe dato nuove aperture sul rifacimento del principale altoforno nella direzione della decarbonizzazione. Non posso che compiacermene. Sono sicuro, allora, che non avranno difficoltà a rendersi disponibili ad un ripensamento complessivo della loro programmazione, nella direzione della maggior prevenzione dei rischi sanitari per i cittadini di Taranto». Lo afferma in un comunicato il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci (Pd)

Il primo cittadino auspica un positivo riscontro da parte di ArcelorMittal Italia, dopo che il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha deciso di disporre il provvedimento di riesame dell’Aia per lo stabilimento siderurgico di Taranto, accogliendo proprio una richiesta avanzata nei giorni scorsi dal primo cittadino.
Melucci fa presente che l’amministrazione «sta operando ogni giorno con la passione per Taranto e tentando di offrire a tutto il mondo una immagine finalmente positiva del nostro territorio e delle nostre capacità. Ma - aggiunge - non dimentichiamo le nostre ferite, non lasciamo che il tempo e i momenti di giusta festa facciano affievolire il nostro impegno verso la salute dei cittadini e il futuro dei residenti più esposti e fragili».

Da qui la decisione del Comune, accolta da Costa, di presentare la richiesta di riesame del Piano ambientale contenuto nel DPCM del 29 settembre 2017. Con il Ministero dell’Ambiente, conclude il primo cittadino, «esiste un dialogo costante e proficuo».

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