Prendi un linguaggio universale, arte, moda, canto, che non guarda etnia, religione, colore della pelle. Aggiungi un’associazione, TraciaLand, che favorisce l’incontro tra le varie culture che vivono in città, compresi i baresi stessi. Il risultato è «Le mamme del mondo», evento organizzato dalla rumena Monica Irimia, che ieri per il terzo anno consecutivo ha riunito sullo stesso palco del Salone degli Affreschi dell'Università Aldo Moro di Bari bambini e donne da tutto il globo, dal Senegal alla Cina, passando per Georgia e Brasile, dimostrando che la pluriculturalità è un valore aggiunto per ogni territorio.

Una sfilata con costumi tipici di ogni paese, cuciti dalle mamme, in passerella con i figli (tra le modelle anche Megan, la 23enne che diffuse sui social la foto del volto tumefatto dopo le botte dell’ex). Un coro multietnico, l’unico del Sud Italia, che canta la ninna nanna in dialetto di Modugno. Ogni popolo membro di questa grande famiglia globale, dove l’integrazione diventa aggregazione.

Sullo sfondo le sculture di Maria Pierno, curatrice e Maestro d'arte (suo è il simbolo dell'evento, la scultura della mamma col pancione - Malta di Geris) e la città dell’accoglienza, che come spiega la cantante rumena Haiducii, Paula Mitrache, ospite speciale, a Bari da 26 anni, «è una porta senza una chiave, sempre aperta». 

(videointerviste, in ordine di apparizione: Monica Irimia - organizzatrice dell'evento, Maria Pierno - curatrice e Maestro d'arte, Paula Mitrache, in arte Haiducii - cantante)

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