Diritto e Fisco | Editoriale

Reddito di cittadinanza: come funziona

23 Febbraio 2019 | Autore:
Reddito di cittadinanza: come funziona

Che cos’è il nuovo sussidio contro la povertà, a quanto ammonta, a chi spetta, quali requisiti e adempimenti per ottenerlo?

A breve sarà finalmente operativo il reddito di cittadinanza da 780 euro al mese, ma sarà riconosciuto a due fasce di destinatari: sotto forma di pensione minima di cittadinanza, per tutti gli over 67 sotto la soglia di povertà, mentre per coloro che si trovano in età lavorativa sotto forma di reddito di cittadinanza.

Il sussidio inizierà ad essere liquidato dal 27 aprile: è quanto recentemente annunciato dal nuovo Governo, che ha inserito  il reddito di cittadinanza tra gli interventi previsti nel decreto in materia, il cosiddetto pacchetto previdenza 2019.

Ai cittadini, in cambio del sussidio mensile sino a 780 euro, si richiederà però la ricerca assidua di un’occupazione, la frequenza di corsi di formazione e lo svolgimento di attività a favore del proprio Comune di residenza.

Il sussidio sarà sicuramente più incisivo rispetto all’attuale reddito d’inclusione Rei, dato che quest’ultima misura, attualmente vigente, offre un reddito massimo di quasi 540 euro mensili, per una famiglia di 5 e più persone (gli importi sono inferiori per i nuclei familiari di meno componenti, si parte da un minimo di circa 190 euro al mese); richiede tuttavia il soddisfacimento di numerose condizioni.

La riforma dei centri per l’impiego, in base a quanto afferma il Governo, dovrebbe però trasformare il reddito di cittadinanza in una misura straordinaria, favorendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro ed assicurando realmente il collocamento dei disoccupati, aspetto in cui gli attuali strumenti previsti in abbinamento al Rei si sono rivelati poco efficaci.

Resta comunque il problema delle risorse necessarie per la pensione minima di cittadinanza da 780 euro, che diventerà una misura strutturale, non essendo possibile chiedere ai pensionati di cercare lavoro per aumentare il reddito: le risorse necessarie potrebbero essere ad ogni modo sostenibili, con la riduzione del sussidio per chi non paga l’affitto e grazie alla previsione dei limiti di reddito Isee e dei limiti patrimoniali.

Ma procediamo per ordine, e facciamo il punto della situazione sul reddito di cittadinanza: come funziona, chi sono i beneficiari, a quanto ammonta, quali sono i requisiti e gli adempimenti richiesti, come ottenerlo.

Che cos’è il reddito di cittadinanza

Cerchiamo innanzitutto di capire le caratteristiche fondamentali del nuovo reddito di cittadinanza: questo sussidio consiste in una prestazione economica mensile, esentasse, accreditata a favore di coloro che possiedono un reddito sotto la soglia di povertà.

È considerato al di sotto della soglia di povertà ai fini del reddito di cittadinanza chi possiede un reddito inferiore ai 780 euro mensili, in caso di nucleo familiare con un solo componente: questa soglia è più bassa per chi non paga l’affitto o il mutuo per la casa, mentre è più alta per le famiglie con più componenti.

A quanto ammonta il reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza dovrebbe ammontare sino a un massimo di 780 euro per ogni persona adulta e disoccupata senza alcun reddito; per chi ha un reddito sotto soglia, il reddito di cittadinanza integrerà gli importi percepiti sino ad arrivare a 780 euro al mese. Nello specifico, l’importo del reddito di cittadinanza è determinato da due quote:

  • la prima quota, a integrazione del reddito familiare, ammonta a una soglia massima pari a 6mila euro annui, 500 euro al mese (630 euro al mese, 7.560 euro annui nel caso di pensione di cittadinanza) per il singolo componente; in presenza di più componenti si può arrivare a massimo 12.600 euro, cioè a 1.050 euro al mese;
  • la seconda quota, a integrazione del reddito familiare, è riconosciuta ai nuclei che pagano l’affitto dell’abitazione, ed è pari al canone annuo previsto dal contratto di affitto (150 euro al mese, 1.800 euro annui nel caso di pensione di cittadinanza);
  • la seconda quota è pari alla rata del mutuo, fino a un massimo di 150 euro al mese, 1.800 euro annui, nel caso di nuclei familiari residenti in abitazioni di proprietà per il cui acquisto o per la cui costruzione sia stato stipulato un contratto di mutuo da un componente della famiglia.

In ogni caso il beneficio economico:

  • non può superare la soglia di 9.360 euro annui (780 euro al mese) nel caso di nucleo familiare con un solo componente, ridotta del valore del reddito familiare; la misura massima in caso di più componenti può arrivare a 19.656 euro all’anno (1.638 euro al mese , anche se nel concreto non si andrà sopra i 1.430 euro al mese);
  • non può essere inferiore a 480 euro annui (40 euro al mese).

Per una famiglia di tre persone, con genitori disoccupati a reddito zero e figlio minorenne a carico, il reddito di cittadinanza del nucleo dovrebbe aumentare del 40% per il coniuge e del 20% per il figlio minore.

Il reddito di cittadinanza sarà però ridotto per chi è proprietario della prima casa e non paga l’affitto: la riduzione, in particolare, dovrebbe corrispondere al cosiddetto affitto imputato ed ammontare a circa 280 euro al mese, 150 euro per chi percepisce la pensione di cittadinanza. Chi paga l’affitto, invece, ha diritto a un incremento in misura corrispondente, entro il tetto di 780 euro al mese.

Chi paga il mutuo, poi, ha diritto a un incremento del reddito pari a 150 euro mensili, entro il tetto di reddito di 780 euro.

Il reddito di cittadinanza sarà esentasse e non pignorabile.

Chi ha diritto al reddito di cittadinanza?

Potranno chiedere il reddito di cittadinanza i cittadini maggiorenni che soddisfano le seguenti condizioni:

  • si trovano in stato di disoccupazione o risultano inoccupati (cioè hanno perso il posto o non hanno mai lavorato); coloro che hanno presentato le dimissioni sono esclusi dal reddito per un anno, così come i detenuti ed i ricoverati in una struttura a carico dello Stato;
  • sono cittadini italiani, europei (o loro familiari in possesso del titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente) o extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno di lungo periodo o di protezione internazionale;
  • sono residenti stabilmente in Italia da almeno 10 anni;
  • percepiscono un reddito di lavoro inferiore alla soglia di povertà, cioè sotto i 780 euro mensili;
  • percepiscono una pensione inferiore alla soglia di povertà, pari, come abbiamo detto, a 780 euro mensili;
  • possiedono un Isee del nucleo familiare inferiore a 9.360 euro;
  • possiedono un valore del reddito familiare inferiore a 6 mila euro, per il singolo componente, o a 7.560 euro, in caso di pensione di cittadinanza; l’importo è elevato sino a 9.360 euro per chi paga l’affitto ed è da adeguare col parametro della scala di equivalenza;
  • possiedono al massimo due immobili nel nucleo familiare, ma il secondo immobile non deve avere un valore superiore a 30mila euro;
  • possiedono un patrimonio mobiliare familiare (conti, carte prepagate, titoli, libretti, partecipazioni…) non superiore a 6mila euro; la soglia è incrementata di 2mila euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino ad un massimo di 10 mila euro, incrementati di ulteriori mille euro per ogni figlio successivo al secondo; i  massimali sono ulteriormente incrementati di 5mila euro per ogni componente con disabilità, come definita a fini Isee, presente nel nucleo;
  • nessun componente del nucleo deve possedere autoveicoli immatricolati nei 6 mesi precedenti, con cilindrata superiore a 1.600 cc e motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati nei 2 anni precedenti, navi o imbarcazioni da diporto; sono esclusi i veicoli per disabili.

Sarà dunque richiesta la dichiarazione Isee per beneficiare del reddito o della pensione di cittadinanza.

Chi lavora o percepisce la disoccupazione ha diritto al reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza, come abbiamo osservato, sarà compatibile con l’attività lavorativa: nello specifico, se il lavoratore ha un contratto part time, il suo salario sarà integrato, attraverso il reddito di cittadinanza, fino ad arrivare a 780 euro al mese.

Naspi e altre prestazioni collegate allo stato di disoccupazione saranno compatibili col reddito di cittadinanza sino al limite di 780 euro mensili.

Chi percepisce prestazioni di assistenza avrà diritto al reddito di cittadinanza?

Il decreto prevede che ai fini del reddito di cittadinanza, il reddito familiare è determinato al netto dei trattamenti assistenziali eventualmente inclusi nell’Isee, ed include i trattamenti assistenziali in corso di godimento da parte dei componenti del nucleo familiare, fatta eccezione per le prestazioni non sottoposte alla prova dei mezzi, come l’assegno di accompagnamento.

Nel valore dei trattamenti di assistenza non rilevano il pagamento di arretrati, le riduzioni nella compartecipazione al costo dei servizi e le esenzioni e agevolazioni per il pagamento di tributi, i rimborsi di spese sostenute, i buoni servizio o altri  titoli che svolgono la funzione di sostituzione di servizi. Non rileva il bonus bebè.

Per ottenere il reddito di cittadinanza devo lavorare?

In base a quanto disposto nel decreto in materia, il reddito di cittadinanza obbligherà il beneficiario non solo a cercare assiduamente un lavoro ed a riqualificarsi, ma anche ad offrire lavoro gratuito per il proprio Comune di residenza.

Chi si rifiuterà di lavorare perderà il sussidio.

Per quanto riguarda, poi, la partecipazione alle iniziative di politica attiva del lavoro previste per il beneficiario del reddito, sarà obbligatorio (a meno che l’interessato non sia pensionato):

  • iscriversi presso i centri per l’impiego e offrire subito la disponibilità al lavoro;
  • iniziare un percorso per essere accompagnati nella ricerca del lavoro dimostrando la reale volontà di trovare un impiego;
  • offrire la propria disponibilità per progetti comunali utili alla collettività;
  • frequentare percorsi per la qualifica o la riqualificazione professionale;
  • effettuare ricerca attiva del lavoro quotidianamente;
  • comunicare tempestivamente qualsiasi variazione del reddito;
  • accettare uno dei primi tre lavori congrui che verranno offerti, o il primo lavoro, in fase di rinnovo del sussidio.

Chi ha un lavoro a tempo pieno, ma è sottopagato, avrà comunque diritto all’integrazione del reddito, senza bisogno di partecipare alle iniziative di politica attiva del lavoro. Per saperne di più: Reddito di cittadinanza, adempimenti.

Che cosa succede al reddito di cittadinanza se rifiuto un lavoro?

L’interessato che percepisce il reddito di cittadinanza può rifiutare al massimo due proposte lavorative congrue , o di recedere dall’impiego per due volte. Superati questi limiti, perde la somma.

Chi percepisce il reddito di cittadinanza in fase di rinnovo deve accettare il primo lavoro congruo proposto, anche se lontano da casa: sono esclusi i nuclei familiari con componenti disabili gravi o non autosufficienti. In questo caso, se l’interessato accetta comunque l’offerta di lavoro, percepisce il sussidio per altri 3 mesi. Se vuoi capire di più sulle agevolazioni per i disabili che percepiscono il sussidio, leggi Reddito di cittadinanza e benefici per disabili.

Per sapere quando un’offerta di lavoro è congrua: Offerta di lavoro congrua per il reddito di cittadinanza.

Come si chiede il reddito di cittadinanza?

Il modulo di domanda per il reddito di cittadinanza deve essere predisposto dall’Inps, sentito il ministero del Lavoro, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto sul reddito di cittadinanza.

Il modulo di domanda deve essere presentato dal richiedente, a partire dal 6 marzo, alle Poste, o presso uno sportello Caf o ancora, telematicamente, attraverso il nuovo portale del reddito di cittadinanza (redditodicittadinanza.gov.it). Si prevede anche la possibilità di presentare la domanda di reddito di cittadinanza assieme alla dichiarazione Isee, anche online tramite sito web dell’Inps, a breve.

Le informazioni contenute nella domanda del reddito di cittadinanza devono essere comunicate dal sito web, dalle Poste o dal Caf all’Inps, entro 10 giorni lavorativi dalla richiesta.

Per il riconoscimento del beneficio, l’Inps deve verificare, entro 5 giorni lavorativi dalla data di comunicazione, il possesso dei requisiti d’accesso. I Comuni, inoltre, devono verificare i requisiti di residenza e di soggiorno e devono comunicare l’esito della verifica.

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13 Commenti

  1. Io iscritta al collocamento di lavoro, sfrattata la banca ci ha venduta l’unica casa. Non lavoro e mio marito e invalido percepisce la sociale. 370.00 Euro abbiamo diritto ? grazie

  2. Buon giorno vorrei sapere chi percepisce l’assegno sociale di 450 euri al mese se ha diritto al reddito di cittadinanza

  3. Mio marito pensionato,io casalinga una figlia universitaria. Mio figlio non trova lavoro, può richiederlo? Grazie

  4. Mio marito lavora,
    Io sono disoccupata
    Abbiamo tre bambini piccoli.
    Io posso chiedere il reddito di cittadinanza nn volendo pure ricevere nulla, ma con la speranza di trovarmi un lavoro ?
    Grazie a chi mi risponderà

  5. Il reddito di cittadinanza andrà alle persone che vivono con un reddito al di sotto di 780 euro mensili per un totale di 9.360 euro all’anno per un single. La platea è quindi di circa 5milioni di italiani che hanno un Isee non superiore a 9.360 euro. A beneficiare di 780 euro al mese sarà un single in affitto con Isee zero. Se lo stesso single è proprietario di casa, l’importo sarà tagliato di 280 euro. «È un “housing support” sul modello di quello che esiste in altri Paesi europei», spiega il consulente del ministro Luigi Di Maio, Pasquale Tridico (economia del lavoro all’Università Roma Tre). Chi paga il mutuo avrà però diritto a una maggiorazione pari a 150 euro: in pratica, perde 130 euro anziché 280.
    Gli altri “paletti” per i beneficiari sono: un valore del patrimonio immobiliare oltre la prima casa entro 30mila euro ed un patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) fino a 6mila euro (per un single), che sale fino a 8-10mila (in base ai componenti del nucleo familiare) .
    Tra le novità dell’ultima’ora c’è la previsione di un massimo 18 mensilità, sotto forma di sgravio, alle imprese che assumono non solo donne, ma anche disoccupati di lungo periodo (oltre i 24 mesi). Restano il requisito base per l’accesso (Isee fino a 9.360 euro) e i criteri per l’integrazione al reddito, sempre fino a un massimo di 9.360 euro annui: fino a 30mila euro di capitale immobiliare oltre alla prima casa, patrimonio mobiliare entro i 10mila euro per famiglie con più figli. Maggiorato di 5mila euro per i disabili. La quota affitto di 300 euro va aggiunta, nel limite di 780 euro per un single, o tolta, se la casa è di proprietà. I coefficienti per stabilire di quanto cresce l’assegno in base al numero dei componenti del nucleo familiare sono fissati a 0,2 in più per ogni adulto e 0,4 in più per ogni minore. Nell’ipotesi estrema di una famiglia di due disoccupati in affitto con quattro figli l’assegno arriverebbe alla cifra record di 18mila euro annui.
    Per maggiori informazioni consigliamo di leggere i nostri articoli:
    -Reddito di cittadinanza: come e quando fare domanda https://www.laleggepertutti.it/268253_reddito-di-cittadinanza-come-e-quando-fare-domanda
    -Reddito di cittadinanza: a chi viene negato? https://www.laleggepertutti.it/263886_reddito-di-cittadinanza-a-chi-viene-negato

  6. Salve, il marito sta lavorando . La moglie e figlio maggiorenne 24 anni sono disoccupati. Abbiamo fatto domanda per il reddito di cittadinanza. Cosa deve fare marito, deve fare domanda anche lui o solo comunicare il reddito annuo percepito?
    Grazie

  7. Buongiorno. Ho bisogno di un chiarimento.
    Dovrei assumere con contratto a chiamata un lavoratore a cui hanno approvato il reddito di cittadinanza.
    Questo tipo di contratto è compatibile con la normativa?
    Cioè, la cifra che lui percepisce mensilmente in busta paga (che non è sempre uguale ma varia a seconda delle ore lavorate nel mese) verrà detratta dall’importo del reddito?
    Sulla circolare 43 si precisa che i redditi derivanti da attività lavorative devono essere dichiarati in fase di prentazione delle domande. Però la stessa circolare al punto 4 recita: “si precisa che non devono essere comunicati i redditi derivanti da……() nonchè da contratto di prestazione occasionale.
    Quanto ho esposto è applicabile nel mio caso?
    Grazie se vorrà chiarirmi su queso punto.

  8. Salve mi chiamo Maria sono sposata con 3 figli minorenni il più piccolo a quasi 4 anni mio marito e disabile al 67% xcui la domanda del reddito di cittadinanza lo dovuto fare a nome mio volevo sapere se qualora dovrebbero chiamare al centro per l’impiego ho lobligo di accettare il lavoro con figli piccoli e marito disabile?E se qualora non dovrebbero chiamare al centro per l’impiego x un lavoro e sono passati i 18 mesi si deve restituire il tutto

    1. Agevolazioni per le persone con carichi di cura: più facile ottenere il reddito, requisiti flessibili, possibilità di esonero dagli obblighi collegati alla ricerca di lavoro.Se nel tuo nucleo familiare è presente un disabile, oppure un minore di tre anni, devi sapere che puoi aver diritto ad alcune agevolazioni per ottenere il reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza. Puoi difatti essere esonerato dagli adempimenti legati alla ricerca di lavoro, alla formazione ed alla riqualificazione, e non sei obbligato ad accettare un’offerta di lavoro lontano dalla tua abitazione ed a lavorare gratis per il tuo Comune. Inoltre, per la presenza di un disabile nel tuo nucleo familiare, risultano più flessibili alcuni requisiti patrimoniali richiesti per ottenere il reddito: ad esempio, per ogni disabile presente in famiglia le soglie massime di patrimonio mobiliare (conti, carte, depositi, libretti, buoni, partecipazioni…) che possono essere possedute sono innalzate di 5mila euro, ed è aumentata la quota base del sussidio. Anche i limiti relativi ai veicoli posseduti non si applicano, se i mezzi sono destinati al trasporto di un disabile. Inoltre, se tutti i componenti del nucleo familiare sono over 67 o disabili, si ha diritto alla pensione di cittadinanza, in base a una recente modifica del decreto. Puoi trovare maggiori informazioni in questo articolo: Reddito di cittadinanza per chi assiste disabili https://www.laleggepertutti.it/272007_reddito-di-cittadinanza-per-chi-assiste-disabili

  9. Io volevo sapere dato che ho 3 figli il più piccolo di 4 anni e mio marito disabile al 65 %volevo sapere se sono esonerata dal lavoro xche sulle cose che ho letto sui bimbi dicono 3 anni volevo sapere se e la stessa cosa,grazie mille

    1. Se nel tuo nucleo familiare è presente un disabile, oppure un minore di tre anni, devi sapere che puoi aver diritto ad alcune agevolazioni per ottenere il reddito di cittadinanza o la pensione di cittadinanza. Puoi difatti essere esonerata dagli adempimenti legati alla ricerca di lavoro, alla formazione ed alla riqualificazione, e non sei obbligato ad accettare un’offerta di lavoro lontano dalla tua abitazione ed a lavorare gratis per il tuo Comune.
      Inoltre, per la presenza di un disabile nel tuo nucleo familiare, risultano più flessibili alcuni requisiti patrimoniali richiesti per ottenere il reddito: ad esempio, per ogni disabile presente in famiglia le soglie massime di patrimonio mobiliare (conti, carte, depositi, libretti, buoni, partecipazioni…) che possono essere possedute sono innalzate di 5mila euro, ed è aumentata la quota base del sussidio. Anche i limiti relativi ai veicoli posseduti non si applicano, se i mezzi sono destinati al trasporto di un disabile. Per maggiori informazioni, leggi il nostro articolo Reddito di cittadinanza per chi assiste disabili https://www.laleggepertutti.it/272007_reddito-di-cittadinanza-per-chi-assiste-disabili

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