Governo in crisi: elezioni anticipate il 29 settembre
Come riporta “Il Messaggero” nella versione online, Salvini e Di Maio sono tornati d’accordo su una cosa: il Governo cadrà. I due vice premier hanno trovato l’intesa anche sulla road map che porterà alle dimissioni dell’esecutivo giallo-vedere. Secondo il noto quotidiano, l’apertura della crisi di Governo inizierà tra giugno e inizio luglio. Le camere del Parlamento saranno sciolte dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a metà luglio. Infine, ci saranno le elezioni anticipate. La data presumibile per il voto è il 29 settembre o la domenica successiva. Il tutto per permettere al nuovo esecutivo di lavorare sulla prossima legge di bilancio da inviare alla Commissione Europea.
Insomma, sempre secondo Il Messaggero, la crisi di governo è “quasi” ufficiale.
Un momento estremamente difficile per il nostro Paese: da un lato c’è Bruxelles che chiede giustificazioni in merito allo sforamento dal rapporto deficit/Pil; dall’altro ci sono le clausole di salvaguardia con l’aumento dell’Iva richiedono un esecutivo con i poteri sufficienti a disinnescarli.
Del resto, Salvini e Di Maio sono entrambi concentrati sui problemi “di famiglia”: il primo a dover difendere il proprio partito dall’ennesimo scandalo giudiziario riguardante Rixi; il secondo a confrontarsi con la sfiducia di una frangia del movimento dopo il risultato elettorale.
Continua Il Messaggero: «Il nodo, a questo punto, è chi spengerà la luce. Chi soffierà sul classico cerino. A palazzo Madama i leghisti sono convinti che saranno i dissidenti grillini a far cadere il governo su qualche votazione. Ad esempio sul decreto sblocca cantieri. Giorgia Meloni invece è pronta a scommettere che sarà Salvini: «I 5Stelle non hanno interesse a consegnarsi mani e piedi legati al programma della Lega e alla fine Matteo romperà».
Mattarella ha intanto incontrato Conte, non certo in un clima di serenità. Un colloquio cordiale, richiesto dal Presidente della Repubblica, improntato al realismo della difficoltà attuali dell’esecutivo. Un colloquio che il Quirinale recepisce come un serio ma complesso tentativo di andare avanti dopo il ribaltamento dei rapporti di forza all’interno del governo giallo-verde.
Ora la lotteria è sulla miccia che farà cadere l’esecutivo. C’è chi dice che la scusa sarà proprio il Decreto Sicurezza, chi la Tac, chi la flat tax (che Di Maio non vuole) e chi, invece, non senza realismo politico, pensa che a manovrare i fili sarà proprio l’Unione Europea, all’interno della quale Salvini è in minoranza.