Marchionna: folla e record al mercatino, che supera i 13 mila euro di incasso

Il quartiere si mobilita: il ricavato all'associazione Pole Pole e alla nuova casa famiglia di Montagnano. In vendita i dolci preparati dalle donne della parrocchia

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Arezzo, 15 ottobre 2018 - Il portico diventa una galleria, i banchini di fortuna veri e propri stand, lo slargo un ristorante a cielo aperto. Il cuore della Marchionna è una piazza dalle finestre che vivono: e che oggi si apriranno sul mercatino dell’anno. Una notte di lavoro, tra chi svuota le soffitte e chi cucina i dolci da vendere «all’asta», e una giornata in piazza.

Il resto lo fa il sole: che dipinte una giornata di mezza estate in pieno autunno. Dà la voglia alla gente di uscire e alla gente del quartiere di farsi in quattro. Il banco dei dolci è una pasticceria a ritmo continuo, dove le teglie si riempiono e si svuotano in tempo reale.

Il banco dell'abbigliamento è una boutique: anche con pezzi buoni, sono quelli che arrivano dalla Easy Style di Peccioli, nel pisano. Tutta roba buona a prezzo concorrenziale: in giro il passaparola fa il resto.

Certo, poi c'è chi arriva e contratta su tutto. Chiedono sconti anche se gli proponi due euro, anche se qui il grosso dell'incasso fa le valgie per l'Africa e per le missioni, per il volontariato e per l'impegno sociale.

La parrocchia di San Pietro e Paolo trasforma il quartiere. Quanto viene raccolto va alle attività parrocchiali ma soprattutto a sostegno di tanti progetti: in testa l’associazione Pole Pole, quella dei medici aretini in Africa, che non mandano i soldi o gli aiuti, partono di persona e realizzano un pezzetto dei loro sogni.

E ancora la nuova casa famiglia «Alberigo e Maria» che Ida, una delle sorelle di Pomaio, aprirà a Montagnano per i bambini in difficoltà dai 3 ai 12 anni. Un bene di famiglia messo a disposizione di tutti, gratis, nello stile delle suore di Pomaio, lo stesso che nel tempo ha spezzato il Vangelo per un'intera città, sotto la spinta di Gabriella, scomparsa da qualche mese.

Per loro e non solo il mercatino accende i motori. Banchi aperti fin dalle 9 e poi avanti, fino al tardo pomeriggio: a pranzo i tortelli di Corezzo, i cui cuochi ogni anno calano dalla loro montagna per il legame con il vecchio parroco don Ivan Marconi, di pomeriggio i bomboloni sfornati di fresco, anzi di caldo. C'è perfino chi arriva e trova tutto finito o quasi, perché la "pasticceria" ha venduto tutto  e i fornelli di Corezzo sono stati spenti.

E tutto il giorno la compravendita di libri, abbigliamento, fiori, soprammobili, giocattoli. Trasformandosi per un giorno in un piccolo villaggio, lì dove ognuno ha il suo posto. C'è chi smonta i tavoli e chi vende, c'è chi sorveglia e chi mette al sicuro l'incasso. Purtroppo non c'è più Piero, il "sindaco" di quel villaggio, morto nel modo più assurdo all'Archivio di Stato. Ma gli altri sono qui anche per lui nel villaggio delle finestre che vivono