Maria Rosa Di Termine
Cronaca

Scomparso in Germania da mesi, ritrovato a Montevarchi: accolto dalla Caritas

In stato confusionale chiede aiuto e viene ospitato da don Mauro Frasi: poi il riconoscimento. L'incontro commovente con la mamma, temeva fosse morto

Don Mauro Frasi

Don Mauro Frasi

Arezzo, 31 marzo 2019 - Se n'erano perse le tracce due mesi fa, quando era scomparso dalla sua casa in Germania. Ai familiari aveva detto che sarebbe andato a un concerto in Italia ed era svanito nel nulla. E’ la storia di un giovane croato residente a Worms, cittadina nelle vicinanze di Francoforte, ritrovato a Montevarchi lunedì scorso in stato confusionale e privo di memoria e documenti. Per risalire alla sua identità si è mobilitata la Caritas montevarchina che ha scritto mail a destra e a manca ai consolati di mezza Europa, riuscendo a ricostruire il suo passato.

E venerdì scorso è arrivato il lieto fine quando il ragazzo ha potuto riabbracciare la madre che l’11 marzo, disperata, si era rivolta alle autorità per chiedere aiuto. A raccontare la vicenda è don Mauro Frasi, il parroco e responsabile della casa famiglia del Giglio che ha aperto le porte allo straniero e contribuito a scrivere l’happy end: «Ci hanno chiamato gli agenti della polizia municipale – spiega – per segnalare di aver incontrato il giovane nel centro storico.

Non sapeva dire chi fosse e rispondeva a monosillabi. Lo abbiamo condotto ad Arezzo per le foto segnaletiche, ma i giorni passavano e nessuno si faceva vivo. Così abbiamo cercato di risolvere la questione in modo artigianale, inviando lettere via posta elettronica ai consolati olandese, austriaco e tedesco che ci sembravano i più vicini alla presunta nazionalità di questa persona».

E qui il piccolo miracolo, perchè bruciando i tempi, sono arrivate le risposte tanto attese: «Siamo riusciti a capire che era nato in Croazia, ma si era trasferito con la famiglia in Germania. Aveva studiato e si era laureato, ma come a volte capita lo stress lo aveva condizionato facendogli perdere la serenità e costringendolo a cure specifiche per una forma di depressione. Due mesi fa la decisione improvvisa di allontanarsi dalla propria abitazione per un non meglio precisato happening musicale nel nostro Paese».

Da quel momento erano scattate le ricerche fino alla denuncia internazionale dei familiari per rintracciarlo. L’altro ieri l’incontro con la mamma tra lacrime e commozione e poi una sosta al consolato per il foglio lasciapassare e il rientro in patria. «Il nostro ruolo? Non abbiamo fatto niente – conclude il sacerdote – ci siamo solo presi cura di lui. Aveva fame, paure grandi ed era smarrito. Chiedeva aiuto e lo abbiamo accolto». Una buona notizia che scalda il cuore in tempi di diffidenza verso l’altro.