"La città è ferma e perde i pezzi, ripartiamo": Pasqua, appello del Vescovo

Dal pericolo del razzismo alla instabilità delle coppie. "Difendiamo l'università, è fondamentale, e la cultura". "E' una festa per ripartire". E indica l'appuntamento del sinodo tra una settimana

ARCIVESCOVO Monsignor Riccardo Fontana. Diocesi pronta per l’Anno Santo

ARCIVESCOVO Monsignor Riccardo Fontana. Diocesi pronta per l’Anno Santo

Arezzo, 1° aprile 2018 - Vescovo, che Pasqua sarà? «Una gran bella Pasqua»

Beh, per lei sono tutte belle... «Sì, ma tra una settimana inizia il Sinodo: e una chiesa che si rimette in cammino mi emoziona»

Per arrivare dove? «Chi crede sa che lo spirito detterà la direzione, però...»

Però? «Beh, ai 500 padri sinodali chiedo di parlare tutti e di sbilanciarsi»

Anche sulla pastorale, sul modo di fare i parroci? «Sì, laici in testa: la chiesa vogliamo cambiarla davvero, non per scena»

Durante la settimana santa lei ha battuto forte sul pericolo del razzismo.. «Mi chiedo come possano essere accolti a braccia aperte parroci da fuori, per garantire le Messe, o suore e mai chi viene qui per lavorare»

Dunque accoglienza «E’la missione della chiesa»

Che però viene accusata di essere buonista e contribuire a far crescere il razzismo e la paura tra la gente «Calma, la paura semmai è stata creata da altri, non da chi prova a dare risposte»

Però esiste: come mai? «E’ l’altra faccia dell’egoismo dilagante: se per anni semini vento, alla fine raccogli tempesta»

E il rischio? «C’è bisogno di gente che lavora e ci sono mestieri umili che gli italiani non fanno più» 

Arezzo come arriva a questa Pasqua? «La trovo troppo statica, ferma: rischiamo di perdere pezzi»

Ad esempio? «Non vedo difendere a spada tratta quello che ci resta dell’università: e ne vorrei tanta di più»

Come mai proprio l’università? «Non è una questione di prestigio: ma 300 cervelli pensanti che studiano e crescono in na città sono una risorsa per tutti»

E invece? «Non ne sento parlare. E non solo di quella»

E di cosa ancora? «Una scommessa sulla cultura: dibattiti, incontri, luoghi nei quali confrontarsi senza pregiudizi».

Ma potrebbe farli anche la chiesa.. «Per sei serate abbiamo aperto il vescovado e proposto confronti di grande impatto. Poi i 14 momenti forti del presinodo»

Insomma, avete fatto il vostro? «No, possiamo fare molto di più e ci proveremo»

E cos’altro sta venendo meno? «La solidarietà: con tante eccezioni, beninteso. Però quando eravamo poveri facevamo quadrato intorno a chi era più povero di noi. Ora che stiamo bene...»

Meno «Molto meno»

Sempre l’egoismo? «Sì, lo stesso che spesso avvelena i matrimoni»

Che succede nelle coppie? «Non è scontato che un legame così forte si debba sciogliere: siamo sicuri di fare sempre tutto il possibile per evitarlo?»

Domanda retorica... Diciamo che vedo dietro certi tradimenti il ritorno di una mentalità vecchia...»

E quindi? «Chiedo ai cristiani di cambiare passo: la vita è bella, proprio come la Pasqua e non va sciupata»

Come vorrebbe i cristiani? «Vivi, pronti a camminare insieme, a non avere paura di rimettersi in cammino»

Uscendo dalle chiese.. «Anche: don Mazzolari diceva di tenere conto delle panche vuote. Restano un diritto di chi non le occupa, dobbiamo aiutarlo a ritrovarlo»

Il suo augurio agli aretini? «Facile, sono un Vescovo: che il Signore li benedica. Ne abbiamo tutti un gran bisogno»