"Sono svenuto alla fine della Cresima ma sto bene": il Vescovo racconta dopo il malore

Si accascia nella chiesa strapiena del Bagnoro: soccorso dal 118 e portato in ospedale, ore al pronto soccorso. "Non sono caduto, mi hanno sostenuto subito"

Il Vescovo Fontana

Il Vescovo Fontana

Arezzo, 5 novembre 2018 - A spaventarsi di più forse sono stati i ragazzi delle Cresime. Che hanno visto piegarsi su se stesso quell’omone che poco prima li aveva benedetti sulla fronte e perdere i sensi. Lui, il Vescovo Riccardo Fontana. Un finale thrilling per la Messa del Bagnoro, intorno mezzo paese, come sempre succede quando i protagonisti del rito sono i bambini. Fontana si è come accasciato.

«Non sono caduto ma solo perché intorno avevo i miei preti che mi hanno sostenuto» dice con un pizzico di consolazione e con l’affetto per chi lo circondava. Lo racconta dal pronto soccorso, dove è rimasto per alcune ore. Controlli, esami, analisi: un percorso normale per chi si presenti nelle sue condizioni, forse fatalmente più intenso quando un sanitario si ritrovi davanti il Vescovo.

Tutto è successo intorno a mezzogiorno, verso la fine della Messa. «Ero quasi alla benedizione finale e si è spenta la luce» spiega. Al termine della Messa, quando la stanchezza si sente di più. Un piccolo collasso, almeno alla luce di quanto già era successo l’anno scorso. In quell’occasione Fontana era in Valdarno, a Levane, sempre per le Cresime. E anche allora nel pieno della Messa la perdita di sensi, il malore.

Ieri proprio dai sacerdoti e dai fedeli è partito l’allarme: chi ha fatto prima, forse in tanti, ha chiamato il 118 che ha mandato sul posto un’ambulanza con medico a bordo. A quel punto il Vescovo aveva già recuperato i sensi, forse conoscendolo pronto a concludere la Messa e a ritornare tranquillamente a casa. Ma lo hanno convinto che non era il caso.

In ambulanza è stato portato in ospedale e qui sono iniziati i controlli, come dicevamo particolarmente attenti. Ma lui, come già un anno fa in Valdarno, getta acqua sul fuoco. «Tranquilli, niente di grave: sto già bene e mi sento bene, presto tornerò alla mia attività». In serata è davvero nei suoi appartamenti, che poi era la cosa che in quel momento desiderava di più.

Rallenterà la sua attività per qualche giorno. Anche se il momento è di quelli intensi, considerando la fase finale del Sinodo e tanti appuntamenti che lo aspettano. Anche l’altra sera era insieme alle autorità ad alcuni dei riti civili legati al 4 novembre.

Ma ieri si era ritagliato uno spazio tutto per le Cresime, di quelli che i Vescovi mal volentieri affidano ad altri. Il telefono gli è suonato tutta la sera. «Grazie di preoccuparvi di me» dice, seguito con curiosità dagli altri pazienti in attesa al pronto soccorso.