Droga, arrestati 22 trafficanti: facevano arrivare gli stupefacenti fino all'Elba

36 le persone indagate

Carabinieri in azione in una foto di repertorio (Germogli)

Carabinieri in azione in una foto di repertorio (Germogli)

Livorno, 26 febbraio 2019 - E' stata disarticolata una presunta rete di trafficanti di stupefacenti in provincia di Livorno con un'operazione dei carabinieri, che, dopo un anno e mezzo di indagini, ha portato complessivamente all'arresto di 22 persone, tra carcere e domiciliari, con 36 indagati. Sono stati sequestrati oltre 130 chili di droga.

Sgominato anche il traffico di stupefacenti sull'isola d'Elba, gestito da due uomini legati alla camorra. Nelle prime ore di questa mattina i carabinieri del comando provinciale di Livorno, con il supporto dell'Arma di Pisa, su ordine della procura livornese, hanno dato il via all'operazione in codice "Due Mondi", eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del locale tribunale nei confronti di 10 persone, italiane e albanesi, ritenute responsabili del reato di traffico illecito di sostanze stupefacenti, localizzate nelle province di Livorno, Pisa e Ferrara.

Nel corso delle perquisizioni sull'isola d'Elba è stato rinvenuto e sequestrato un chilo di hashish, pronto per essere smerciato nell'arcipelago, nella disponibilità di un uomo di origine campana che è stato arrestato in flagranza di reato. L'indagine, coordinata dal sostituto procuratore Massimo Mannucci, ha preso le mosse da un arresto in flagranza, eseguito nel giugno 2016 a Livorno, in piazza Garibaldi, di un cittadino albanese trovato in possesso di oltre 30 grammi di cocaina e di sostanza da taglio.

Dalle attività investigative sarebbe emerso che l'albanese era uno dei membri di un presunto gruppo criminale, composto da altri suoi connazionali, dedito all'approvvigionamento di ingenti quantitativi di varie sostanze stupefacenti, perlopiù marijuana e cocaina, e alla successiva vendita al dettaglio nella provincia livornese, attraverso una collaudata e capillare rete distributiva. In totale le persone indagate sono 36 nell'ambito della stessa indagine. Nella prima fase delle investigazioni i carabinieri hanno accertato che alcuni degli indagati erano dediti anche alla commissione di reati contro il patrimonio, quali furti in abitazione, e avevano la disponibilità di armi da fuoco.

Per questi episodi, nel luglio 2017, il nucleo investigativo dell'Arma aveva fermato 3 albanesi, indiziati dei reati di furto aggravato, ricettazione e porto illegale di armi comuni da sparo. In quell'occasione i carabinieri avevano recuperato due pistole con relativo munizionamento, un borsone contenente attrezzi da scasso e un'auto rubata. Le indagini successive si sono concentrate sulla banda albanese che riforniva la città di Livorno di droga. Sono stati documentati numerosi episodi di trasporto e cessione di importanti quantitativi di stupefacente. I carabinieri hanno inoltre individuato il luogo di occultamento della droga: un container all'esterno di un annesso agricolo a San Giuliano Terme (Pisa).

Qui, il 20 marzo 2018, i carabinieri hanno rinvenuto 80 chili di marijuana, stoccati in attesa della successiva commercializzazione sul mercato labronico. Dalle indagini è emerso che la banda criminale era il canale di rifornimento di due trafficanti di origine napoletana che vivevano sull'isola d'Elba. Questi ultimi, appartenenti alla famiglia Tommaselli e legati all'omonimo clan camorristico del quartiere napoletano di Pianura, acquistavano lo stupefacente dagli indagati albanesi e lo rivendevano sulla piazza di spaccio elbana avvalendosi di pregiudicati del luogo. Nel corso delle indagini è stato documentato il ricorso ad azioni di violenza nei confronti di concorrenti per imporsi nell'illecito mercato della droga sull'isola.