Rossi: "Vaccini, se ci saranno elementi la Toscana andrà alla Consulta"

Il presidente della Regione sull'eventuale rinvio dell'obbligatorietà. "Noi approveremo la nostra legge"

Il governatore Enrico Rossi

Il governatore Enrico Rossi

Firenze, 6 agosto 2018  - Continuano le polemiche sulla questione dei vaccini obbligatori per le iscrizioni a scuola. Sul tema, a "Radio Anch'io" (Radio1) interviene il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: «Avevamo già predisposto una legge per la copertura vaccinale, mandata in Consiglio, poi è venuta legge nazionale e l'abbiamo tenuta ferma». Rossi annuncia che se ci sarà un rinvio a livello nazionale delle disposizioni sull'obbligo, la Toscana procederà all'approvazione della sua legge regionale.

«Penso che un paese-Arlecchino dovremmo evitarlo su questo tema, perché poi come sempre a rimetterci sono le regioni più in difficoltà, generalmente le regioni del Sud», ha detto Rossi, secondo cui però «noi valuteremo bene quello che uscirà fuori o meno» dal Parlamento sull'eventuale rinvio, «e se ci sono le condizioni faremo ricorso alla Consulta, approvando la nostra legge che avevamo mandato al Consiglio regionale, che riconferma l'obbligatorietà».

Rossi aggiunge: «Sento parlare di 'obbligatorietà flessibile', ma con gli ossimori non si governa. C'è un ripiego che viene fatto dal M5s, aveva già iniziato la ministra Grillo a depotenziare con l'autocertificazione, ora si rimanda di un anno l'obbligatorietà». Per il governatore toscano, ospite della trasmissione coi colleghi di Liguria (Giovanni Toti) e Friuli-Venezia Giulia (Massimiliano Fedriga), favorevoli al rinvio, «è singolare che i miei colleghi dicano 'siamo favorevoli, però': il però, in italiano, cancella la frase precedente. Ci si appella a una minoranza, che fu alimentata dagli spettacoli di Beppe Grillo contro i vaccini: non è il modo giusto per governare, a mio parere».

Secondo Rossi, «i pareri scientifici sono tutti d'accordo su questo, le vaccinazioni devono essere fatte. In Toscana con convenzione possono farlo anche i pediatri, non c'è nessuna fila, non c'è nessun problema particolare a gestire queste situazioni: abbiamo anche l'anagrafe vaccinale regionale che ha consentito alle autorità scolastiche di venire sul sito e vedere la posizione dei loro istituti»