Giorgio Ariani nel suo film più struggente. Così il cinema lo ricorda

Firenze, la pellicola del regista Giuseppe Ferlito e l'ultimo lavoro di un attore eccezionale anche in un ruolo drammatico. Proiezione al "Fiamma"

Giorgio Ariani in "L'Affarista"

Giorgio Ariani in "L'Affarista"

Firenze, 26 marzo 2019 - Un modo per ricordare Giorgio Ariani, attore troppo dimenticato. Giorgio Ariani era un grande attore, oltre che un attore grande, extralarge nelle dimensioni come nei sentimenti. Martedì, viene presentato a Firenze – non è un’anteprima, ma è come se lo fosse – il suo ultimo film: “L’affarista”, di Giuseppe Ferlito, regista indipendente che era entrato in profonda sintonia, negli ultimi tempi, con l’anima e con il talento di Giorgio Ariani.

Il film verrà presentato al cinema Fiamma di Firenze martedì 26 marzo alle 21. Proiezione unica, quindi meglio non mancare. “L’affarista” è un film che non è stato visto, tranne che in una bellissima proiezione al cinema Fulgor. Chi vuole conoscere, o ritrovare, il talento immenso di Giorgio Ariani non può non andare alla proiezione di martedì. C’è una lunga scena che lo vede protagonista: un’arringa di avvocato che si colora di toni drammatici, ironici, sarcastici, malinconici. Tutto sulla sua faccia, tutto nel suo corpo già sofferente. Forse la migliore prova d’attore della sua carriera.

Giorgio Ariani era diventato famoso con quel grande cespuglio di capelli ricci neri, con quella salopette di jeans che sapeva di libertà, di allegria e di anni ’70. Negli anni ’70 aveva iniziato a farsi conoscere, doppiando il giapponesino Ten nella serie “Nick Carter” del programma di Raiuno “Fumetti in tv”: “dice il saggio…” era la massima preferita del giapponesino.

Dice il saggio che Giorgio Ariani la sua storia l’aveva iniziata molto prima; ma la popolarità gli arriverà all’inizio degli anni ’80, quando diventò Pierino, in un film che Alvaro Vitali si era rifiutato di fare. E in “Pierino la peste alla riscossa”, Giorgio Ariani fu un Pierino bravissimo, popolare e comico. Poi venne tanta televisione: “Drive In”, “La sai l’ultima?” e anche dei doppiaggi di Ollio, la metà più larga di Stanlio e Ollio.

È morto nel marzo di tre anni fa. In una intervista, poco prima, mi aveva confidato di avere ancora tanta voglia di fare, di creare, di lavorare. Aveva una voce calda, avvolgente, musicale. Amava la vita, amava il cinema, aveva un’anima sottile imprigionata in un corpo difficile da gestire. Era impegnativo, per lui, anche salire su un treno, o su un’automobile: eppure, mai un lamento, e sempre tanta voglia di lavorare, di creare arte.

“Dopo tanto cinema comico, Giorgio aveva un grande desiderio di un’interpretazione più intensa, drammatica”, dice Giuseppe Ferlito. “Io avevo questa storia, gliene parlai, lui se ne innamorò, e mise tutto il suo cuore nell’interpretarla”.

La storia, come spesso nei film di Ferlito, è una storia dalle tinte molto forti e scure. “La storia è quella di una ragazza che commercializza materiali pedopornografici. Il tema sullo sfondo è quello della pedofilia, e del commercio che se ne fa. Il personaggio di Giorgio Ariani è un personaggio chiave di tutta la storia”.

“Abbiamo lavorato tantissimo insieme per costruire il suo personaggio, discutendone a lungo prima di iniziare le riprese”, ricorda Ferlito. “Ricordo la sua forza, il suo grande professionismo. Già non stava bene, ma aiutava tutti noi, i ragazzi della scuola di cinema Immagina che interpretavano gli altri ruoli, i tecnici. Aveva difficoltà anche con la vista. Fummo costretti a scrivergli dei ‘gobbi’, i fogli con alcune battute da pronunciare, grandi come striscioni da stadio! Ma il risultato fu straordinario. Ancora oggi, quando vedo le sue scene, mi vengono i brividi”.

Il film è girato fra Firenze e Parigi, dove Ferlito ha girato su un bateau mouche sulla Senna. La giovane protagonista è Martina Cecchelli, allieva della scuola di cinema Immagina che ha fornito cast e maestranze; con lei, Walter Nestola, che ha poi iniziato una interessante carriera da attore – recentemente ha partecipato a “Sulla mia pelle” – l’attore senegalese Kevin Mao Notsa, Fabio Baronti della Compagnia delle Seggiole e un altro bravissimo attore che, come Ariani, è recentemente scomparso, Giorgio de’ Giorgi.

Nel programma della serata, anche un cortometraggio legato al mondo della lirica, “Un amore così distante”, interpretato dalla cantante lirica Sara Cervasio. Appuntamento martedì alle 21 al cinema Fiamma di via Pacinotti a Firenze.

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