Ramadan in arrivo, il rebus degli spazi. E i Ciompi insorgono

Festa islamica alle porte, lavori in alto mare. Musulmani e residenti si appellano al Comune: "Serve una soluzione"

Un momento della preghiera

Un momento della preghiera

Firenze, 17 aprile 2018 - L'attuale fondo adibito a moschea non è un luogo di preghiera dignitoso, né tanto meno sufficiente per ospitare il ramadan, il mese di preghiera che richiama migliaia e migliaia di musulmani. Tutti i Ciompi si stringono attorno a questa convinzione. I residenti, quasi in via di estinzione nel centro storico, i commercianti e anche la comunità islamica. Ieri, insieme agli abitanti, a scrivere l’agenda delle priorità, uno dei fondatori della comunità islamica Awad Hussien. «Non vogliamo essere un disagio per il quartiere – spiega –, sappiamo che questo locale non è idoneo. Ma noi le abbiamo tentate tutte, abbiamo messo sul tavolo delle proposte, abbiamo dato la nostra disponibilità... Ma fino a ora niente. Non è un posto adatto, anche per noi è scomodo. Soprattutto in vista del ramadan. Tra l’altro paghiamo circa 5mila euro al mese per stare qui». E’ una battaglia che va avanti da anni quella tra residenti-commercianti, comunità islamica e Comune di Firenze che – esattamente come ogni anno – esplode in vista del mese di preghiera.

Di proposte la comunità islamica ne ha fatte tante. Ma tra progetti naufragati, percorsi di partecipazione finiti con un nulla di fatto e aste andate male, oggi siamo punto e a capo.

«Non è un posto dignitoso – spiega Marta Casoli –, il Comune deve adoperarsi per trovare una soluzione alternativa». «Nulla contro di loro – prosegue Roberta Papucci,una storica antiquaria –, ma è disumano pregare in queste condizioni. La piazza ha bisogno di ritrovare la sua identità, noi abbiamo bisogno di certezze sul futuro, a cominciare dai lavori». Residenti e commercianti, infatti, vogliono garanzie sulla tabella di marcia «perché così, ancora a lungo, non possiamo più andare avanti» dice Pier Luigi Bianucci dell’Osteria Il Viandante. Lui ha aperto otto mesi fa e si è trovato nel pieno dei lavori. «Abbiamo perso un sacco di clienti – sottolinea –, la sera è buio pesto, non gira bella gente.. Ed è difficile che passi qualcuno. Ho dovuto mandare a casa già due dipendenti, ci auguriamo che i lavori finiscano al più presto, prima che sia troppo tardi». Anche Barbara e Gabriella, due residenti, chiedono che i tempi di consegna della piazza vengano rispettati e al Comune, di sciogliere le incognite sul destino dell’area. «I progetti – continua Barbara – andrebbero presentati alla città, poi l’amministrazione comunale è libera di decidere quello che gli pare». Il rione è chiaro: certezza sul crono programma del cantiere e sulla destinazione della nuova piazza e una soluzione almeno prossisoria per il ramadan, in attesa di uno spazio idoneo. «In queste condizioni non viviamo più – si sfoga un’altra residente -, in alcune giornate siamo stretti tra centinaia di persone, mercatini abusivi che spuntano a ogni angolo. Non è questione di razzismo, ma di igiene e sicurezza».

Anche Confesercenti Firenze, ha promosso una petizione per avere risposte da Palazzo Vecchio riguardo «il futuro uso del quartiere». «La preoccupazione – si legge nel testo – è che la piazza finisca col diventare un luogo di bivacco o di ritrovo della comunità islamica». Il pericolo per i firmatari è che l’area diventi una estensione della moschea. Per questo Confesercenti Firenze chiede «maggiore controllo e una gestione sociale della piazza». Ma anche «al Comune di incontrare i responsabili della comunità islamica, insieme a una delegazione di residenti e commercianti, e stabilire delle regole di buon vivere per la corretta fruizione degli spazi».

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro