Rissa in centro, Nardella: "Firenze non è più insicura di altre città"

Scintille del primo cittadino con la Lega: "Restituisca i 49 milioni, così ci paghiamo i poliziotti"

Dario Nardella

Dario Nardella

Firenze, 13 febbraio 2019 - "Firenze non è una città più insicura di altre. Non abbiamo un'emergenza sicurezza". Sono le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella nel pieno della polemica dopo la rissa sanguinosa in piazza dei Ciompi, una spedizione punitiva che ha coinvolto alcuni nordafricani che si sono battuti tra i passanti, alcuni minacciati. Il primo cittadino dice la sua per una polemica che è anche politica. 

Tutto, ha aggiunto, «è avvenuto davanti al commissariato di polizia, che era chiuso» mentre i commissariati «devono essere aperti h24, con la disponibilità di agenti in più: è da novembre che aspettiamo i 250 agenti» promessi dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. «La Lega - ha anche detto il sindaco - restituisca ai cittadini 49 milioni»: con quei soldi «paghiamo più stipendi ai poliziotti e assumiamo più carabinieri».

Per il sindaco quanto accaduto «è molto grave, conferma che è necessario avere un controllo del territorio maggiore. Come Comune abbiamo fatto e continuiamo a fare ciò che avevamo promesso: riqualificazione delle piazze, nuova illuminazione, telecamere ovunque e l'assunzione di nuovi agenti di polizia municipale. Occorre che anche il governo faccia lo stesso».

«La cosa che fa più arrabbiare i cittadini - ha proseguito - è che queste persone vengono arrestate e dopo qualche giorno, puntualmente, rilasciate». Ancora, ciò che crea «fastidio ai cittadini è la gente che non sa niente di Firenze e insulta il quartiere di Sant'Ambrogio e piazza dei Ciompi facendo sciacallaggio elettorale. Questo è insopportabile. La gente si sciacqui la bocca prima di parlare di Firenze e pensi ai problemi che ha in casa propria. Mi riferisco soprattutto ai politici che utilizzano questi fatti per motivi di campagna elettorale».

Il sindaco ha voluto anche precisare che l'aggressione non ha niente a che vedere con la moschea di piazza dei Ciompi: è «un problema di scontro tra bande di spacciatori e questo è un problema di ordine pubblico, di sicurezza pubblica e va contrastato con tutte le forze possibili».

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