Dalle torture e dall'inferno in Nigeria fino alla parrocchia e al matrimonio

Il lieto fine della storia di Divine: ora fa il panettiere e si sposato con Micol

Divine e Micol negli abiti tradizionali della Nigeria

Divine e Micol negli abiti tradizionali della Nigeria

Massa, 28 settembre 2018 - Un amore iù grande delle distanze, delle guerre e di ogni difficoltà. Quella di Micol e Divine è una storia da romanzo, di quelle in grado di sciogliere anche i cuori più duri. In un momento storico in cui paura, diffidenza e pregiudizi sono sempre più attuali.

Micol ha 26 anni fa l’infermiera ed è originaria di La Spezia, Divine di anni ne ha 28, fa il panettiere e viene dalla Nigeria: da qualche giorno sono marito e moglie. Il romanzo comincia 3 anni fa in Nigeria, paese dal quale Divine riesce a fuggire. Dopo essere stato rapito da un gruppo di terroristi, seviziato e torturato riesce dopo una serie infinita di peripezie a trovare posto su un barcone di disperati che affronta le onde del Mediterraneo e sbarca in Sicilia. Lì però Divine resta solo un giorno e poi viene di nuovo messo sulla strada verso la destinazione che cambierà per sempre la sua vita: Aulla. In Lunigiana Divine viene sistemato in una casa di accoglienza dove viene curato nel corpo e nello spirito. E’ qui che un giorno lui, cristiano evangelico, incontrerà quello che sarebbe poi diventato il suo futuro suocero: Damiano Avellis, responsabile della chiesa evangelica dell’assemblea Adi di Aulla.

«Possiamo dire che ci siamo incontrati in ‘parrocchia’ – sorride ora sua moglie Micol ripensando a quei giorni -. Da allora sono passati due anni e mezzo e in questo periodo lui ha preso la patente, la licenza media e ha cominciato a lavorare integrandosi sempre più nella nostra realtà». La tappa successiva del viaggio di Divine a questo punto è Massa dove viene trasferito in un altro centro d’accoglienza con un permesso di soggiorno per 5 anni. Divine è un ragazzo per bene, educato e pieno di voglia di fare, tutte qualità che emergeranno ancora più chiaramente quando comincerà a lavorare nel panificio Drago di Massa. Giorno dopo giorno, mentre il suo legame con Micol cresce e si fortifica, tutti coloro che lo conoscono non possono far altro che aprirgli i loro cuori, primo fra tutti Adolfo Drago, suo datore di lavoro, amico e, infine testimone di nozze lo scorso 20 settembre. Il matrimonio poi è stato semplice e suggestivo, celebrato a Ca’ borghese di Ameglia dal pastore evangelico Gennaro Chiocca di Lodi, presidente associazione Beth shalom onlus e ideatore del progetto 72 ore per Cristo, che contrasta il dramma della schiavitù sessuale in tutte le sue forme. Tra gli invitati amici e parenti, ma anche rappresentati del sistema Sprar e dell’associazione Saqed che si occupa di famiglie disagiate.

«La mia famiglia – racconta ora la sposa – ha accolto subito Divine a braccia aperte, ma devo ammettere che soprattutto all’inizio qualche pregiudizio c’è stato anche se sembra assurdo visto che siamo nel 2018. Noi e il nostro amore siamo però sempre andati avanti senza pensarci».