Chiuso l'afropub: droga, alcol & risse, il sindaco revoca la licenza

Polizia (foto di repertorio)

Polizia (foto di repertorio)

Perugia, 16 ottobre 2018 - Cento interventi  delle forze di polizia negli ultimi sette anni per liti, risse, lesioni, molestie e spaccio di droga; ben sei provvedimenti di sospensione per motivi di ordine pubblico. Il sindaco Andrea Romizi, su richiesta della prefettura, ha chiuso per sempre l’Afropub di via Fontivegge (prima in via Sicilia), nel quartiere caldo del degrado e della criminalità. Nei giorni scorsi, dopo l’avvio del procedimento di revoca e la memoria depositata dalla difesa (avvocato Massimo Brazzi), il primo cittadino ha revocato la licenza nei confronti di Maxwell Gbejewoh, nigeriano di 46 anni, attualmente in carcere perché arrestato su ordinanza del gip di Perugia per sfruttamento della prostituzione attraverso i riti voodoo e per aver offerto fittiziamente attività lavorativa proprio nel pub della stazione.

Il provvedimento è stato assunto per «esigenze di ordine e sicurezza pubblica», ai sensi del Testo unico. Gbejewoh – emerge dagli atti di Questura, Prefettura e Comune – è inoltre gravato da numerosi precedenti di polizia, anche per droga. «Risulta persona attualmente pericolosa e non in possesso dei requisiti morali e di condotta richiesti dalla vigente normativa per la titolarietà delle autorizzazioni di polizia». Non solo. L’Afropub era già stato sanzionato anche per aver venduto bevande alcoliche oltre l’orario previsto e per disturbo al vicinato mediante la musica. Tutto inizia l’8 settembre scorso con la prima nota inviata dalla questura al prefetto. Il 25 settembre – appena due giorni dopo l’omicidio tra spacciatori di via Mario Angeloni – la Prefettura chiede di procedere alla revoca.

La difesa aveva sostenuto che non ci sono sentenze definitive emesse nei confronti del titolare e che Gbejewoh «non ha alcuna responsabilità nell’accadimento di episodi riportati nella richiesta di revoca. La pericolosità sociale non deriva dall’esercizio commerciale». Aggiunge l’avvocato Brazzi: «La chiusura del locale purtroppo non risolve il problema, perché l’ordine e la sicurezza pubblica nel quartiere sono ormai concetti dimenticati dalla comunità locale».

MA IL SINDACO non la pensa così. E ha deciso di chiudere comunque, ritenendo il locale ‘pericoloso’. La revoca della licenza impedisce al nigeriano qualsiasi possibilità di riapertura. «E’ stato ripristinato il buonsenso», dice il Direttivo della Lega. «Quel pub è sempre stato una mina vagante in termini di sicurezza».

Erika Pontini