Foligno, ai domiciliari per intestazione fittizia di beni: blitz della finanza

L'uomo è risultato già appartenente ad un «potente» clan della camorra partenopea e condannato con sentenza irrevocabile per associazione a delinquere di stampo mafioso

Militari della guardia di finanza  (foto di repertorio)

Militari della guardia di finanza (foto di repertorio)

Foligno, (Perugia), 27 luglio 2018 - È ritenuto responsabile di intestazione fittizia di beni, omessa comunicazione di variazioni patrimoniali e di false attestazioni all'autorità giudiziaria un pregiudicato campano messo agli arresti domiciliari, a Foligno, dove risiede da anni, dal gico della guardia di finanza di Perugia. Nell'ambito dell'operazione «Ghost Truck», a suo carico è stata eseguita una misura cautelare disposta dal gip di Spoleto su richiesta della locale procura.

L'uomo - riferiscono le fiamme gialle - è risultato già appartenente ad un «potente» clan della camorra partenopea e condannato con sentenza irrevocabile per associazione a delinquere di stampo mafioso. In base alle indagini, sviluppate mediante intercettazioni telefoniche, accertamenti finanziari e patrimoniali, la guardia di finanza ritiene che avesse intestato fittiziamente le quote di una società di autotrasporti operante nel folignate ad un prestanome, anche lui indagato, «del tutto privo» di «adeguate e autonome» fonti di reddito. Secondo gli investigatori, inoltre, il pregiudicato campano, oltre ad aver depauperato il patrimonio dell'azienda sottraendo denaro, crediti e automezzi societari per un valore di circa 100 mila euro, ha omesso di comunicare alla guardia di finanza le variazioni del proprio patrimonio, come previsto dalla normativa antimafia. Ha inoltre continuato a frequentare - in base agli accertamenti - persone di elevato spessore criminale, ritenute appartenenti a consorterie delinquenziali albanesi e della 'ndrangheta. Infine per ottenere l'affidamento in prova al servizio sociale, ha attestato falsamente all'autorità giudiziaria - sempre secondo l'accusa - l'esistenza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con una società di edilizia. La guardia di finanza ha sottolineato che l'indagine «testimonia l'attenzione e il costante impegno delle fiamme gialle di Perugia per contrastare l'infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico umbro e scongiurare effetti distorsivi della libera concorrenza fra le imprese e di destabilizzazione dei mercati locali di beni e servizi».