"Il poster con le truppe... sbagliate". Errore nei manifesti del 4 novembre

A Seravezza l’opposizione scopre la gaffe storica: "In foto soldati russi e non italiani"

Il poster con i soldati russi

Il poster con i soldati russi

Seravezza (Lucca), 1 novembre 2018 - Incollati sulle plance i manifesti per la settimana delle celebrazioni del centenario della fine della Grande Guerra. Peccato che l’immagine che campeggia – con lo sfondo di papaveri rossi – sia quella dei soldati russi, e non delle truppe italiane. «Vergognoso da parte di chi sbandiera continuamente l’attenzione alla memoria» tuona l’opposizione. Che chiede la rimozione dei poster e la loro immediata ristampa. «Siamo ormai purtroppo abituati a questa amministrazione comunale che con un semplicistico modo di operare – sostengono i consiglieri comunali di Idee in Comune Elena Luisi e Riccardo Cavirani e Francesco Speroni della Lega di Seravezza – si affanna costantemente nel tentativo di dover dimostrare di essere ancora viva, o meglio di sopravvivere, agli occhi della popolazione. L’ultimo scivolone è sul cartellone dello strombazzato programma di eventi a ricordo della Grande Guerra promosso dal presidente del consiglio Biagi su cui campeggia la foto di un battaglione di soldati. Peccato che non siano truppe italiane sul fronte del Piave o del Carso, bensì soldati russi dell’impero zarista ritratti poco prima della battaglia di Tannenberg. Un teatro di guerra a centinaia di chilometri da quello italiano. Da una amministrazione che si professa paladina della memoria, non saper distinguere una uniforme italiana da una russa fa un po’ ridere».

 «Oltre all’ironia – evidenzia l’opposizione – c’è una nota politica da fare. Per anni la sinistra si è rifiutata di ricordare tutto quello che storicamente aveva a che fare con un certo tipo di storia: dalle foibe al tricolore, passando per la Grande Guerra. Troppo patriottismo per gli eredi del Pci che si sono riscoperti italiani solo per un tornaconto politico in funzione anti-Lega. Anche su ‘i mille papaveri rossi’ della canzone ‘La guerra di Piero’ di Fabrizio De André, ritratti negli stessi manifesti, ci sarebbe qualcosa da dire. Da un lato la canzone è contro la guerra tout-court senza riferirsi al 1915-18, dall’altra parte il papavero è da sempre legato nel mondo anglosassone al ricordo dei caduti in battaglia. Una tradizione, appunto, più anglosassone che italiana, visto che nella simbologia nazionale il papavero richiama più la Resistenza italiana e il 25 aprile. La sinistra, quando si improvvisa patriottica, fa danni. Chiediamo di sostituire la foto del manifesto con una foto che renda omaggio alle truppe italiane di cui ci accingiamo a celebrare il ricordo».