La Russia sulle nuove sanzioni in arrivo dagli USA: «Non causeranno alcun danno sostanziale»
Sanzioni, sanzioni e ancora sanzioni. Dal Venezuela a Cuba passando per la Russia, chiunque non si conformi ai voleri di Washington viene colpito da queste misure unilaterali e illegali imposte dagli USA. Nel tentativo di piegare la resistenza dei paesi ‘ribelli’ e riportarli all’ordine. Quello di Washington, ça va sans dire.
La Russia, però, ha informato gli Stati Uniti di non esser per nulla preoccupata dall’annuncio di nuove sanzioni reso noto da Washington. Queste, secondo il primo ministro Dmitry Medvedev, non danneggeranno l’economia di Mosca. Al massimo queste potrebbero rallentare lo sviluppo.
Presso il Congresso degli Stati Uniti è stato presentato un progetto di legge, dai senatori Lindsey Graham e Bob Menendez, per imporre nuove sanzioni alla Russia. Si tratta del secondo tentativo di rafforzare le misure già in essere contro Mosca dopo che l’anno scorso un tentativo analogo è stato sconfitto.
Se approvato, il nuovo pacchetto di sanzioni, colpirà il settore bancario e quello energetico della Russia. Oltre al debito estero.
Medvedev ha aggiunto che le potenziali sanzioni statunitensi richiedono un'attenzione particolare da parte del governo del paese e della Banca Centrale Russa. Il capo dell'esecutivo del governo ha anche invitato i funzionari statali a rinunciare all'approccio incurante alla questione.
«Queste sanzioni hanno effetto sulla nostra economia. Ma non causano alcun danno sostanziale. Continueremo a seguire il nostro percorso. Ma non c'è dubbio che non siano d’aiuto, perché rallentano la crescita», ha detto Medvedev durante il suo discorso al Russian Investment Forum a Sochi.
Nel discorso il dirigente di Mosca ha poi evidenziato come si tratti sostanzialmente di una questione interna a Washington e alla pressione nei confronti del presidente Donald Trump.
«Quando arrivano sanzioni, queste sono le più recenti, si tratta solo di una storia schizofrenica», ha concluso il politico russo.