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'Dopo essere stato tradito da tanti, il popolo ha scelto uno fidato. Se Matteo non molla, può ancora salire'. E ancora: 'La Lega rappresenta ormai l'orientamento elettorale dei cosiddetti moderati ed è nei fatti anche il partito di riferimento di buona parte del mondo cattolico...' Tanto che 'Se andiamo poi a guardare le battaglie politiche e i valori rappresentati questi sono in larga misura sovrapponibili, pur con accenti diversi, a quelli di un autentico popolarismo'. Questo elogio a Salvini e alla Lega non è stato pubblicato sulle pagine social del Capitano leghista, ma è un estratto dell'editoriale del direttore del settimanale della Diocesi di Carpi, Notizie, don Ermanno Caccia (in arte Ercamo, nella foto).
Un editoriale che arriva in piena campagna elettorale carpigiana in vista del primo ballottaggio della storia tra Pd e Lega e che rappresenta indubbiamente un endorsement che farà discutere.
Difficile immaginare che il vescovo Francesco Cavina, uscito senza macchia giudiziaria dal Carpigate, non abbia condiviso questa uscita del suo direttore indubbiamente in controtendenza rispetto alle critiche piovute sulla Lega dal Papa stesso.
Una uscita che però divide lo stesso mondo di centrodestra. Ad esempio, lo storico leader del centrodestra carpigiano, Roberto Benatti, oggi semplice osservatore della campagna elettorale, critica duramente questa presa di posizione della Diocesi. 'Il direttore del settimanale della diocesi carpigiana, in pieno ballottaggio Pd/Lega, si lancia in un imbarazzante editoriale pro Salvini. Dopo anni di pressioni e ingerenze più o meno dirette la Chiesa locale, a CarpiGate ancora caldo, tenta l'ultima via per Palazzo Scacchetti e palesa la sua netta predilezione per, anzi, contro Alberto Bellelli - afferma Benatti -. Un duro colpo per Bellelli? Non credo. Sarà invece un mega boomerang per la Curia, visto che ben che vada finirà 70/30.
Siamo al canto del cigno nero: macabro sipario su una sciagurata stagione nata nello sciagurato 2012, e che non durerà di certo sette volte sette. Un abbraccio forte a Don Antonio, coraggioso prete di periferia che va avanti nonostante il Vaticano'.
E chi è don Antonio? Don Antonio Dotti è parroco della frazione di Limidi di Soliera, pur sempre nella Diocesi di Carpi, che critica questa posizione del direttore del suo settimanale. Sbagliato per don Antonio Dotti, incensare (letteralmente) Salvini.
'Mi dissocio dall'opportunità e dal contenuto dell'articolo di don Ermanno Caccia in favore di Matteo Salvini apparso purtroppo sul settimanale diocesano - afferma don Dotti -. Quello che scrive non rappresenta in alcun modo il pensiero della Chiesa e dimentica di elencare molti comportamenti palesemente anti evangelici del capo della lega: dalla mancato rispetto dei diritti umani dei naufraghi ai 49 milioni sottratti all'erario, dalla difesa di membri del governo condannati per corruzione alla propaganda di odio verso il diverso, dalla sottoscrizione in parlamento del protocollo sull'eutanasia alla promozione della legalizzazione della prostituzione femminile, dall'uso della religione per tornaconto politico alle scelte familiari pubblicamente incoerenti'.
Redazione Pressa
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