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Pierferdinando Casini (Cp), considera fondate le preoccupazioni sui rigurgiti fascisti: 'Queste insidie oggi ci sono- dice al 'Corriere di Bologna'- il rischio c'e' e non puo' essere sottovalutato. Quando sono stato ai vertici dello Stato ho contribuito a introdurre la Giornata della memoria: vedo il rischio di un negazionismo e di una lettura distorta della storia. Piu' in generale, vedo anche il pericolo del diffondersi di odio e violenza. Se vincessero i Cinque Stelle o la Lega, l'Italia verrebbe sommersa da una valanga».
Lo tacciano di essere di sinistra, ma la cosa lo 'diverte'. E al 'Corriere di Bologna' Pierferdinando Casini spiega: 'Trovo singolare che oggi si discuta della mia coerenza. Ho sostenuto i governi di Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, con chi dovevo stare? Con chi voleva affondarli tutti i giorni? E poi vorrei essere chiaro anche in ordine alle polemiche a sinistra tra Bersani, Errani e il Partito democratico: se l'ex governatore non e' piu' con il suo partito la colpa non e' mica mia'.
Ancora: 'Ho sempre avuto rispetto per il popolo che faceva le Feste dell'Unita', anche se io organizzavo quelle dell'Amicizia. Ho insegnato alle mie figlie piu' grandi ad avere rispetto di quei volontari perche' avevano passione e valori veri. Ma i miei figli piu' piccoli non riescono nemmeno piu' a capire cosa sia stata quella stagione, non conoscono le nostre contrapposizioni'. 'Il mondo e' cambiato- conclude Casini- e oggi serve un'alleanza tra moderati e progressisti contro pericoli ben maggiori'.
'Non avrei accettato di essere paracadutato fuori da Bologna, volevo correre nella mia citta', volevo essere dove sono sempre stato'. Lo ha detto Pier Ferdinando Casini, candidato di Civica e Popolare in coalizione con il Pd, ricostruendo la storia della sua candidatura: 'Nessuno mi ha mai detto niente- precisa Casini- quando la notizia e' uscita sui giornali, mi ha chiamato Renzi e mi ha detto che ero a Bologna.
D'altra parte io potevo essere solo qui: certo alla mia eta' non sarei andato a fare il paracadutato da un'altra parte'. Insomma, dice l'ex presidente della Camera, 'la mia candidatura ha un aspetto di verita': essere dove sono sempre stato. Io ho avuto in passato un'altra idea di citta' rispetto al popolo della sinistra, ma a Bologna la gente mi conosce: sa che ho un'autentica passione politica e che non mi sono mai sporcato le mani. Non ho mai avuto dei nemici, ero estimatore di Renato Zangheri e amico di Renzo Imbeni, ho sempre amato questa citta' anche se dall'opposizione: no- conclude Casini- non sarei andato ad Arezzo a candidarmi...'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>