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Quattro anni di complesse istruttorie e indagini, supportate anche da intercettazioni telefoniche, condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dal Pubblico Ministero Claudia Natalini, hanno portato in queste ore alla condanna, superiore alle richieste, a 10 anni di carcere, per l'ex soggiornante obbligato Rocco Antonio Baglio, pregiudicato calabrese, al confino in Emilia Romagna dagli anno '80. E' l'importante risultato, degno di dichiarata soddisfazione per lo stesso Pubblico Ministero Natalini, dell'inchiesta Teseo che ha fatto luce sulla vicenda legata ai lavori per la l'ampliamento dello stadio di Serramazzoni.
Baglio, ritenuto elemento di spicco dell'Ndrangheta, è stato condannato in primo grado per incendio, estorsione, turbativa d'asta e per la corruzione dell'ex Sindaco di Serramazzoni Luigi Ralenti, per il quale il reato è caduto in prescrizione. Condannato invece ad un anno e sei mesi l'ex presidente del Serramazzoni calcio ed ex calciatore Marco Cornia, che ai tempi costituì un'Associaione Temporanea di Impresa finalizzata alla gestione dei lavori di ampliamento dello stadio.
Cornia aveva scelto di non accettare la prescrizione. Voleva farsi giudicare estraneo alle accuse invece è stato condannano ad un anno e sei mesi per il reato di turbativa d'asta. Secondo l'accusa, in accordo col sindaco, avrebbe pilotato il bando per l'appalto per i lavori sullo stadio, vantandosi essere riuscito a fare andare deserte alcune gare poi dirette a soggetti riconducibili a Baglio.
Importanti nelle indagini che hanno coinvolto Luigi Ralenti anche le testimonianze degli ex Sindaci di Formigine Franco Richeldi e di Maranello Lucia Bursi che hanno raccontato agli inquirenti le telefonate, anche intercettate, con cui Ralenti chiedeva attenzione per lavori che Baglio avrebbe eseguito, a testimoniaza del rapporto che legava l'ex sindaco a Rocco Baglio. Quest'ultimo aveva come suoi sodali, collaboratori fidati, Marcello Limongelli e Salvatore Guarna, condannati rispettivamente a tre anni e tre anni e due mesi di reclusione per tentata estorsione.
Per i tre però cade l'accusa di associazione a delinquere. Ma è proprio da loro che partono le indagini che coinvolgono l'allora sindaco Ralenti. Siamo nel 2009. I tre vengono intercettati mentre in auto si stanno dirigendo ad incendiare in località Valle e la casa di Giordano Galli Gibertini che, dicono nel dialogo, 'ha messo sotto il sindaco di 400 milioni'. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro e scatta il secondo filone di indagine relativo agli appalti per i lavori sullo stadio.
'Pur non trattandosi di un processo di mafia le modalità delle estorsioni e dei reati commesse erano quelle tipiche dal modello mafioso' - ha sottolineato il PM Natalini. Elementi che hanno reso ancora più difficile il lavoro degli inquirenti di fronte anche alla negazione dei reati da parte delle stesse vittime di estorsione che affermavano di avere fatto spontaneamente dei regali. Ma alla fine il giudice ha rintenuto gli elementi gravi da riservare per Baglio una condanna superiore di 4 anni ai 6 richiesti dal PM.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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