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Un importante spaccato della realtà carpigiana che emerge dalla lettura degli atti dell'inchiesta dei carabinieri guidati dal comandante Iacovelli riguarda i rapporti tra il mondo della Diocesi e l'ex vicesindaco Pd Morelli. Tanto si è scritto nelle cronache locali di questi rapporti, ma esattamente cosa riportano gli atti?
Come detto il vescovo Cavina non si sbilancia mai apertamente, ma nell'analisi dei carabinieri emerge un filo rosso chiaro. E' Morelli a cercare l'appoggio della Chiesa.
'Sono sempre stati chiari i termini di questo patto di convenienza reciproca; Morelli, il cui traguardo è evidente ('tutti mi vogliono candidato sindaco di questa città'), cerca i voti della Chiesa prestandosi a elargire 'favori' al suo più alto rappresentante locale'.
Non solo.
'Morelli - scrivono i carabinieri - cerca pure i voti della Fondazione Crc e in particolare quelli dei suoi vertici Corrado Faglioni (persona molto vicina al vescovo e per la cui elezione Morelli aveva intentato una vera e propria crociata) ed Enrico Contini, rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione'. E a riguardo i carabinieri ricordano due determine con le quali il dirigente Tartari ha assegnato con affidamento diretto lavori alle aziende dei due. Determine poi segnalate all'Anac da Roberto Benatti.
I 'favori' cui i carabinieri si riferiscono soprattutto al 'concerto delle fontane danzanti' passato dalla responsabilità della Diocesi a quella del Comune, ma anche al modo 'accondiscendente' con cui Morelli risponde alle richieste del vescovo Cavina. Sono episodi apparentemente minori quelli riportati negli atti, ma che nella descrizione dei militari danno il senso della disponibilità totale del vicesindaco nei confronti del vescovo Cavina.
'Ad esempio - scrivono i carabinieri - quando il monsignore esasperato dagli schiamazzi provenienti dai giovani che si radunano sotto al vescovado e che imbrattano i muri del Duomo, anzichè rivolgersi alle forze dell'ordine o al sindaco, lo investe della problematica che l'assessore vuole risolvere a 'modo suo''.
'La telecamera verrà installata nel più breve tempo possibile - dice Morelli al vescovo - Mi avanzano dei soldi su corso Fanti, vanno lì e se non me lo fanno fare te lo faccio montare lo stesso dall'installatore e me ne assumo la responsabilità. E poi mi dica qualcosa la questura. Me la vedo io'.
Il vescovo però in questa circostanza è corretto e lo esorta 'a non fare nulla che non si possa fare'. Ma Morelli insiste: 'Ti ringrazio per la premura ma te la faccio montare e stop'. E ricevuta anche la richiesta di più illuminazione sul vicolo replica: 'Lo faccio illuminare a giorno'.
Redazione Pressa
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