Matteo Salvini lavora ad una sua maggioranza alternativa

L’agenzia Fitch scommette sulla crisi di governo e sulle elezioni anticipate. Luigi Di Maio parla di “fantascienza”, Matteo  esclude il voto. C’è chi giura nei palazzo che la Lega lavori ad una maggioranza alternativa. Dopo il nuovo ko grillino atteso dal voto in Sardegna, la situazione potrebbe precipitare. “Vediamo fino a quando il Movimento regge, da lunedì capiremo meglio…” afferma sibillino il Capitano.

Il Carroccio è dell’idea che i grillini stiano per implodere anche perchè i sondaggi li vedono precipitare sotto il 20% con il Pd in rimonta e il centrosinistra che torna la vera alternativa al centrodestra a trazione leghista. Si avvicina anche la scissione in Parlamento. L’ala governista guidata da Di Maio contro quella ortodossa di Roberto Fico. Da qualche tempo – si sussurra – ci sono grillini che vanno a cena con quelli di Forza Italia. Se si arrivasse alla rottura, la cosa più probabile sarebbe la nascita di un governo guidato da Matteo Salvini e sostenuto da oltre metà dei parlamentari grillini, Giorgia Meloni e Forza Italia, con Berlusconi in un ruolo defilato.

Salvini non vorrebbe tornare con il Cavaliere

Il Capitano non vorrebbe andare a palazzo Chigi alla guida di una maggioranza così composta senza passare dal voto. Ma appena i grillini collasseranno Salvini dovrebbe scegliere. Le elezioni anticipate non sono nell’agenda del Quirinale. Sergio Mattarella farebbe un passaggio parlamentare per verificare l’esistenza di una maggioranza alternativa, però dopo consultazioni scioglierebbe le Camere ma non nel 2019. Una nuova maggioranza con una componente grillina sarebbe la via percorribile. Di Maio del resto non ha alternative. In caso di elezioni lui non sarà il candidato premier.

Sulla Tav Bruxelles ha fatto sapere che se non vengono aggiudicati dalla società italo-francese Telt i nuovi appalti per l’Alta velocità entro metà marzo (valgono 2,3 miliardi), l’Unione europea si riprenderà i fondi. A breve i grillini dovranno acconsentire all’opera o spaccarsi o la Lega andrà avanti con una nuova maggioranza.

L’ala della Lega del Nord

Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti non ne può più della coabitazione con i grillini. I Governatori Attilio Fontana e Luca Zaia scalpitano dopo il rinvio dell’autonomia differenziata. In Lega tutti spingono per la crisi tranne Matteo Salvini. Lui vorrebbe dare ancora un altro colpettino ai grillini e poi mangiarseli alle urne. Ma non c’è più tempo. L’approccio statalista, assistenziale e contrario allo sviluppo dei grillini rischia alla lunga di fare perdere consensi allo stesso leader del Carroccio, soprattutto al Nord.

Stare al governo con i grillini per la Lega è un moltiplicatore di voti. Ma in autunno l’esecutivo è atteso da una legge di bilancio che parte già da 32 miliardi. E in più c’è di mezzo la manovra bis che tutti smentiscono, ma che è conti alla mano inevitabile.